Arrivo al Campo

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Brunhilde
view post Posted on 6/12/2012, 18:14




Quando vidi il Campo dei Ribelli in lontananza tirai un sospiro di sollievo. Bevvi le ultime gocce d'acqua che avevo nella borraccia, poi osservai (o dovrei dire che il mio stomaco ossercò) con disappunto che, nonostante il razionamento, il cibo era già finito.
-La prossima volta farò più attenzione, giuro!- mi scusai col mio stomaco brontolone.
Avevo evitato con cura di attraversare città troppo grandi, ma i soldi mi erano finiti a metà viaggio e avevo dovuto fare economia col cibo per non rimanere a pancia vuota troppo presto.
Mi misi letteralmente a correre verso il Campo, e riuscii a coprire la distanza che ci separava in poco, grazie alla mia velocità derivata dai numerosi allenamenti.
Lì sarebbe stato decisamente più facile, visto che, al contrario dei vecchi Ishvaliani, a nessuno sarebbe importato che conoscessi l'Alchimia. Non mi sarei presentata come medico, ma mi sarei data da fare, come tutti lì, come cacciatrice di taglie.
Sotto il mantello logorato indossavo una maglietta senza maniche verde scuro, un paio di pantaloni mimetici e degli scarponi neri, ancora integri. Tra i miei pochi bagagli (che tenevo in una borsa di cuoio a tracolla) avevo la mia vecchia uniforme da maggiore dell'esercito ed il mio oroglogio d'argento, che usavo, ormai, solo per camuffarmi, visto che più ci si allontanava da Central City più i militari diventavano incapaci di distinguere un vero Alchimista di Stato da un tizio in uniforme (che si poteva rubare stendendo uno qualunque dei soldati semplici incapaci sfornati dalle accademie) con un Orologio d'Argento da Alchimista (falso, in casi rari rubato, o nel mio caso che mi è stato conferito).
 
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view post Posted on 7/12/2012, 16:54

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Come ogni giorno nel campo tutto filava liscio, i commerci andavano alla grande e il Capo dei saggi era adirato come ogni giorno.
Insomma, tutto andava per il verso giusto.
Fortunatamente i soldati non si avvicinavano da tempo alla roccaforte, tanto meno attaccavano, forse le truppe si erano rammollite dall'ultimo attacco.
L'unico fatto ironico era basato sulla temperatura, che era veramente troppo calda per un periodo invernale.
Infatti, giust'appunto come immaginato l'acqua riprese a scarseggiare, proprio come durante i giorni di caldo afoso, cosa che era anche quel giorno ''invernale''.
Gli arrivi nell'accampamento iniziavano a diminuire, forse, Central City stava iniziando a cacciare, sul serio, i ribelli alla patria.
Se era così allora si poteva preveder un'imminente attacco alla roccaforte, eppure questo non intimoriva i pensieri degli abitanti.
Così come il resto dei civili, che compievano il loro dovere, anche il guardiano Izac stava lavorando; Anche se distratto nel giocherellare con la cordicella della balestra, con il suo solito sorriso stampato in faccia.
Era circondato da marmocchi, che richiedevano la sua attenzione con svariate domande, ma quasi distrattamente lui annuiva e restava in silenzio continuando a sorridere.
La sua attenzione fu presto attirata da un polverone di terra, che si sollevava a gran velocità verso l'accampamento.
-Presto bambini, tornatevene dai vostri genitori, c'è qualcosa che non quadra.-
L'espressione di Izac, quasi insolitamente, diventò seria, pensava che i soldati si stessero avvicinando con veicoli stradali verso il campo.
Questo non era un buon segno.
Le varie collinette, però, non permettevano la visione dell'orizzonte, quindi era difficile vedere di chi si trattasse.
Fece presto ad infilare una freccia nella sua balestra, in attesa della visione del nemico.
Però fu preso di sprovvista.
Non si trattava di un nemico qualunque ma di una ragazza che a passi veloci si avvicinava a gran velocità, come un vero e proprio treno in corsa, verso di lui.
-Oh diamine, è un essere immondo!!!! Ehi!!!! Fermati!!!! Rischi di andare a finire sopra le tende!!!-
Urlò Izac cercando di farsi sentire dalla donna in corsa muovendo anche le braccia, come per segnalare la sua presenza.
Izac tolse la freccia dall'arma e continuò a seguire quella scena, con uno strato di tensione, sperando che la giovane donzella non si schiantasse contro il legno delle capanne.
 
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Brunhilde
view post Posted on 7/12/2012, 17:17




Rallentai progressivamente la mia corsa all'approssimarsi del campo. Lo sprazzo di energia che mi aveva fatto coprire parte della grande distanza che mi separava dall'accampamento, dovuto alla sete, era definitivamente finito, mentre il mio corpo disidratato chiedeva pietà.
Sentii distintamente un grido, che mi diceva di fermarmi: quale idiota poteva pensare che una sola persona potesse, solo correndo, finire sopra le tende.
Mi piegai in due per la stanchezza a qualche metro dal campo, per poter riprendere fiato. Le mie gambe non riuscivano più a sostenere il mio peso, ma l'addestramento militare ebbe il sopravvento e continuai a camminare, stavolta allungando il passo, senza correre.
Sudavo molto per la temperatura eccessivamente alta, forse stare nel nord per tanto tempo mi aveva reso difficile sopportare l'afa.

Edited by Brunhilde - 8/12/2012, 10:31
 
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view post Posted on 7/12/2012, 19:04

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Ricorda, se inizi a scrivere in prima persona non puoi e non devi passare alla narrazione in terza persona, questo è un gravissimo errore grammaticale. Correggi le ultime frasi del tuo commento. :)

La ragazza rallentò il passo per poi fermarsi a riprendere, dopo le ripetute urla di Izac, sembrava essere stremata, forse era inseguita da qualcuno. Ma riprese a camminare a passo veloce verso Izac.
Era strana, sembrava essere stanchissima, ma era ancora in grado di muoversi, le sue labbra secche fecero intuire che aveva immediato bisogno di aiuto.
La guardia dai capelli verdi restò lì, fermo, sotto la sua tenda senza muovere un muscolo, in fondo era poco sicuro uscire ad aiutare una sconosciuta; Chissà, magari si trattava di un nemico.
Quindi preferì parlargli in lontananza, almeno, fino a quando lei non si fosse avvicinata abbastanza, in modo da conoscere bene le sue intenzioni.
-Identificati donna! Come ti chiami, da dove vieni e per quale motivo sei venuta qui!-
Continuò a urlare verso la ragazza, in fondo era una mossa intelligente, visto che i soldati di Amestris usavano, spesso, anche le donne per i loro ''malefici'' piani.
 
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Brunhilde
view post Posted on 17/1/2013, 19:40




Identificarmi!? IDENTIFICARMI!? Nonostante fossi irascibile a causa della disidratazione, anche una persona lucida avrebbe capito che non riusciva a parlare. Alzai lo sguardo verso la sentinella, magari avrebbe capito che ero di Ishval e che nonn otevo essere dalla parte dell'esercito. Dopotutto non indossavo neanche la divisa, ma non potevo farmi certo perquisire prima di spiegare che ero un'ex-Alchimista di Stato che aveva ammazzato un superiore. Ingoiai l'ultima saliva che mi era rimasta e mi schiarii la voce:
-Sono una ricercata, un ex-Alchimista di Stato!- urlai, poi tossii rumorosamente. Ero sfinita, ma ormai mi trovavo a pochissima distanza dalle tende e riuscivo a distinguere bene i lineamenti della sentinella: aveva lunghi capelli verdi, un colore decisamente insolito, e aveva un viso giovane, uno sguardo spensierato nonostante fosse un guerriero. Avrebbe voluto scalare la torre di avvistamento per picchiarlo, ma apprezzava la sua prudenza e, in più era mezza morta, quindi era il caso di rimandare, a non molto più tardi, ma comunque non lo avrebbe steso ora, visto che le serviva una mano.
Anche se avessero trovato l'Orologio d'Argento, pensai, avrebbero visto che sopra il simbolo dell'esercito di Amestris c'era una grossa X, che giustificavo ai soldati semplici che incontravo e che volevo gabbare con un incidente ad opera di un Ribelle che mi aveva assalito.
-Ti direi altro ma...- iniziai, ma caddi in ginocchio per la troppa stanchezza. La mia mantella era impolverata e mi sembrava che le ginocchia mi stessero sanguinando copiosamente, nonostante non fosse così. La testa mi girava e mi sentivo svenire, ma mi tratteni, non potevo, e poi avevo solo bisogno di bere, di mangiare, e di sedermi un attimo. Il giorno era fatto per stare in piedi, e poi non sarei comunque riuscita ad addormentarmi, visto che durante il giorno non ci ero mai riuscita.
 
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view post Posted on 18/1/2013, 17:28

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Come sperato, la donna si rivelò essere una fuggitiva, così come il resto delle persone dentro l'accampamento.
Eppure Izac non sembrava essere molto convinto di ciò che presto a poco avrebbe fatto.
Alla vista della donna, che esausta, s'inginocchiò, il sorvegliante della fortezza scese a gran velocità dalla scalinata a chiocciola di forma rettangolare portandosi con se la sua borraccia d'acqua.
C'era davvero caldo, solo uno sciocco sarebbe stato sotto il sole cuocente di quella giornata.
Si trovava a pochi metri dalla ragazza dall'aspetto fisico simile, se non identico, ad una normalissima donna d'Ishval.
Finalmente arrivato vicino alla ''Ribelle'', quasi in fase di perdita della conoscenza, accasciata su se stessa, gli poso sulle mani la sua borraccia, colma d'acqua.

-Avanti bevi.- Disse Izac con un volto soave, come se la luce provenisse proprio dal suo sorriso.-Abbiamo da Parlare noi due...Ah, approposito, come ti chiami?- Concluse in fine, girandosi nuovamente in direzione dell'accampamento, per poi alzare la mana verso l'altro facendo un cenno di seguirlo alla ragazza.
 
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Brunhilde
view post Posted on 19/1/2013, 14:47




La sentinella scese dalla torretta con una borraccia d'acqua. Me la porse gentilmente, ed io bevvi. Mi sentii immediatamente rinvigorita, nel pieno delle forze; non lo avrei picchiato, ma me l'avrebbe pagata.
Gli diedi un pugno nello stomaco -Io non sono un essere immondo, screanzato!- gli dissi poi. Il pugno non sarebbe satto abbastanza forte da piegarlo in due, ma gli sarebbe rimasto un bel livido.
-Il mio nome è Eris, comunque- mi presentai poi, rispondendo alla sua richiesta.
-Tu chi sei, invece? Un folletto?- domandai, scherzosamente, riferendomi al suo insolito colore di capelli. Speravo che non se la fosse presa troppo per il pugno, ma non era carino dare dell'essere immondo ad una donna in difficoltà, era poco galante davvero.
 
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view post Posted on 20/1/2013, 14:22

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Un rapido e infido destro impattó contro gli addominali del ragazzo, che rapido li contrasse, facendolo rimbalzare. Annullando cosí gli effetti del colpo. In quel momento lo sguardo della sentinella mutó totalmente, gli occhi si rimpicciolirono e un ghigno demoniaco coloró il suo volto. Il cambiamento duró solo pochi attimi. Poi ritornó allegro e solare come prima.

-"Già ! Sono un folletto hahahahaha. Uno di quelli che all'imbrunire se ne ritornano nel magico boschetto da cui sono vissuti. Per tornare alla civiltà umana la mattina presto" rispose il ragazzo nella sua sarcastica risata

-"Ce la fai ad alzarti per raggiungere la capanna del saggio ? Di norma i nuovi arrivati, per rimanere nel villaggio devono avere il suo benestare" Aggiunse in fine guardando la ragazza negl'occhi.

Edited by °Sov° - 21/1/2013, 14:08
 
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Brunhilde
view post Posted on 20/1/2013, 15:25




La sentinella contrasse gli addominali per poter annullare gli effetti del mio destro. Sorrisi; a quanto pare era ben preparato. Mi rialzai senza fatica, e tastai la giarrettiera per controllare che ci fossero ancora i miei tessen; tutto a posto, per fortuna.
La sentinella rispose alla mia battuta, poi mi chiese se ce la facessi a raggiungere la capanna del Saggio, per potermi presentare.
-Certo che ce la faccio, non preoccuparti, basta solo che tu mi indichi dove si trova, certo.- replicai.
Ero stata in molti campi di profughi, e conoscevo bene il protocollo. Lì sarebbe stato tutto più facile, avrei avuto finalmente una "base", un posto fisso dove andare; lì tanta gente, come me, odiava l'esercito, ma io non cercavo la vendetta per mia sorella o per mia madre, le portavo nel mio cuore ogni giorno da quando erano morte, e mi bastava.
 
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view post Posted on 21/1/2013, 17:32

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-"Bene, allora da questa parte." Disse Izac, facendo un cenno di stargli dietro.
Dopo aver oltrepassato il grande cancello della roccaforte, si inoltrarono in una piccola stradina circondata da numerosissime casupole in legno che riempivano gran parte dell'accampamento.
Ogni cittadino alla vista di Izac si fermava ad abbracciarlo con grandi sorrisi di felicità o divertimento, ma non appena si soffermavano nel vedere la ragazza che lo seguiva tornavano seri iniziando a seguirli.
Era logico e comprensibile la domanda che si facevano tutti in quel momento: "Chi è questa e che ci fa qua?!"; Molti alla vista di Eris provano rancore o addirittura odio, senza nemmeno conoscerla bene, mentre altri volevano che venisse portata fuori dalla base.
Ma tutto ciò non importava, perché la vera decisione spettava solo ad uno ed era proprio lì che Izac e Eris stavano andando, dal capo dei saggi, non ché capo della roccaforte.
Ogni sua decisione era giusta e tutti la rispettavano, per qui se la ragazza poteva restare lì o meno lo doveva stabilire solo e soltanto lui.
Ci stesero poco a raggiungere la capanna del Saggio, dove vennero accolti da una fitta folla che sembravano già essere a conoscenza della presenza di una nuova ragazza al campo e sembrava non essere d'accordo con la sua presenza lì dentro.
-"SPOSTATEVI!!! FATEMELA VEDERE!!!" Una voce al di là della calca fece cessare ogni bisbiglio o parola e fece creare un varco tra le persone intorno la tenda.
-"Avanti, non hai sentito? Entra e presentati." Disse Izac in modo da non far preoccupare la nuova arrivata.
 
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Brunhilde
view post Posted on 21/1/2013, 21:54




Attraversai il varco, tutt'altro che incerta. La voce del Capo era ferma e sicura, e la calca che poco prima ingombrava l'ingresso ne sembrava alquanto intimorita, ma io no. Ero sicura che fosse una persona integerrima autoritaria e capace, e questo mi rassicurava.
Arrivata al cospetto dell'uomo: era di età sicuramente avanzata, i capelli grigio-argentei brizzolati gli conferivano un'aria vissuta, e portava un pizzetto; aveva la pelle e gli occhi scuri, e questo mi fece pensare alla mia gente.
-Ringrazio la vostra ospitalità- iniziai, con tono sottomesso e grato.
 
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view post Posted on 24/1/2013, 12:36

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Il silenzio calò nell'aria a tal punto da poter sentire il battito del cuore di ogni singola persona attorno alla tenda.
La donna entrò, con assoluta sicurezza, nel tendone per incontrare il Saggio da tutti temuto.
Alla sua vista l'anziano rimase sconvolto; pelle scura e occhi rossi, si trattava di una Ishvalana.
Il suo volto cambiò rapidamente, ciò che poteva sembrare un'espressione d'incredulità si trasformò in una di felicità.
Si narrava che gli abitanti di Ishval fossero il popolo eletto da Dio, coloro che portano la democrazia e la pace ovunque si spostino.
Quindi era una vera e propria benedizione se quella ragazza fosse entrata nel campo.
Eppure non era la sola Ishvalana nell'accampamento, ma la sua presenza sembrava essere gradita dal vecchio, che sedeva su un trono in legno lavorato con grazia dai migliori falegnami della roccaforte.
Ma come d'un tratto il Capo tornò serio, iniziando a scrutare ogni millimetro del corpo della donna.
Ad interrompere quel silenzio che iniziava a prolungarsi, ormai per minuti, fu la nuova ragazza, che con un tono di voce placato ringraziò l'intero ''popolo'' per l'ospitalità.
Il Saggio non sentì, o almeno così sembrava.

-"Dimmi ragazza, da dove provieni e come ti chiami." Disse il vecchio in ''risposta'' alla ragazza che ora sostava davanti a lui.
Aldilà della tenda Izac ascoltava con gran interesse la discussione che da lì a poco sarebbe continuata.
Era risaputo che se il Saggio non provava simpatia per gli stranieri che richiedevano asilo politico, questi venivano rimandati per direttissima fuori dal campo, se non addirittura mandati all'altro mondo.
 
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Brunhilde
view post Posted on 25/1/2013, 17:33




Mi sembrò che lo sguardo del Saggio si fosse addolcito per un momento, ma dalla raidità con cui tornò serio pensai ad uno scherzo della mia immaginazione. Sembrò non sentire ciò che avevo detto, infatti mi pose subito delle domande, come mi chiamavo e dove venivo. Sul nome non avevo dubbi, ma sulla mia provenienza... beh, ormai non appartenevo più a nessun posto: avevo rinnegato Ishval quando avevo iniziato a praticare l'alchimia, e da quando era successo non facevo che viaggiare di campo in campo per poter aiutare quanta gente mi era possibile. Non venivo da nessuna parte, sapevo solo dove andavo: verso una nuova vita, dove il passato non contava.
-Il mio nome è Eris e...- non riuscivo a rispondere senza pensare a mia madre e a mia sorella; non piangevo neanche più per loro, dopo che avevo smesso di soffrire per la perdita di mio figlio. Misi istintivamente una mano sul ventre, ma la ritrassi immediatamente, per non dare l'impressione di non sentirmi bene. Era una specie di tic che mi veniva quando mi capitava di ripensare a quello che era successo, a quello che avevo fatto.
 
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view post Posted on 30/1/2013, 17:43

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-"Come forse saprai, solo pochi possono entrare nel campo dei Ribelli." Sentenziò a sua volta il vecchio dopo la risposta della ragazza.
-"Noi non ti conosciamo, quindi per essere realmente sicuri delle tua utilità nell'accampamento dovrai affrontare una Prova."Non appena il vecchio pronunciò tale parola Izac entrò nella tenda guardando la nuova arrivata con uno sguardo di sfida. Ma presto venne sgridato dal suo stesso Capo, con un tono parecchio alto mandò fuori il ragazzo dai capelli verdi.
E così, come una scena che si poteva vedere solo nei teatri comici, la povera guardia fu costretta ad andarsene a testa bassa; Queste scenate accadevano quasi quotidianamente.
-"Stavamo dicendo?" Un lieve momento di silenzio frammentò le parole del saggio, impegnato a ricordare ciò che stava dicendo precedentemente. -"Ah, sì, dovrai svolgere una prova...Solo se la supererai, allora avrai il permesso di vivere sotto la nostra protezione. Entra pure Xenia" Così, come accaduto precedentemente Izac varca l'ingresso della tenda, facendo, probabilmente, mal pensare alla nuova arrivata che tale Xenia fosse lui.
Sentendosi pesare l'attenzione di tutte le persone su di se, iniziò a preoccuparsi non solo della ''paura'' di prendersi un'altra brusca sgridata del Vecchio Saggio, ma anche che tutti i presenti avessero intuito male, un malinteso.
-"No, no, non sono io." Disse fermandosi a metà strada, facendo il cenno di No con le mani, sentendosi un po' in imbarazzo.
Ma subito alle sue spalle apparve la probabile Xenia, pronunciata dal Saggio.
 
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Brunhilde
view post Posted on 5/2/2013, 17:13




Il vecchio sembrò non accorgersi dell'insicurezza malcelata della mia risposta e del mio riflesso; meglio così, almeno non avrebbe fatto domande. Il vecchio continuò a parlare, dicendo che per poter rimanere all'accampamento avrei dovuto superare una prova; non rimasi sorpresa, anzi me lo aspettavo, ma la perplessità si dipinse sul mio volto quando la sentinella si fece avanti, con aria di sfida: a quel punto il vecchio lo rimproverò aspramente, e il folletto arretrò, con la coda tra le gambe. Non potei trattenere un sorriso a quella scenetta, soprattutto perché il folletto aveva avuto la peggio. Il vecchi riprese, sottolienando che solo se avessi superato la prova avrei potuto godere della protezione che mi offriva il Campo, poi introdusse quella che sarebbe stata la mia sfidante, una certa Xenia; a quel punto il folletto rientrò, poi, imbarazzato, disse che non era lui Xenia; mi venne l'istinto di dargli uno scappellotto sulla nuca, ma mi trattenni.
Nella tenda entrò una donna piuttosto giovane: aveva i tratti tipici della gente di Ishval, gli occhi rossi e la pelle olivastra, nonostante i capelli color nocciola scuro, molto corti, probabilmente un caso su mille tra la mia gente.
-Mi fa piacere conoscere altri appartenenti alla mia gente- esordii, avvicinandomi alla giovane ed allungando una mano cosicché lei potesse stringermela.
 
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