Frey Nebord

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view post Posted on 5/1/2013, 17:14

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freynebord
Nome: Frey
Cognome: Nebord
Età: 20 Anni
Descrizione fisica: Di corporatura piuttosto esile, di certo non dà l'impressione di essere forte fisicamente, e forse, a dirla tutta, non lo è proprio. Certo però che è piuttosto agile, o meglio, "snodabile". non nel senso che sia una bambola, quanto piuttosto per il fatto che è piuttosto elastico. Non ha mai fatto un'attività fisica che gli permettesse di svilupparsi muscolarmente, ma di certo non si può dire lo stesso della sua elasticità muscolare. Porta il 45 di scarpe (ebbene sì, non ha certo un piedino da nulla) e il suo unico segno particolare è una piccola bruciatura sull'avambraccio destro, appena più su del polso. La forma è vagamente circolare.
Descrizione caratteriale: Il suo aspetto calmo e la sua indole apparentemente calma e riflessiva non devono portare a giudizi che non corrispondono a verità: dentro, questo ragazzo è tutto tranne che flemmatico. Certo, si comporta come se lo fosse, merito probabilmente del suo sangue freddo, ma ha un, diciamo così, piccolo problema: la sindrome dell'eroe. Intendiamoci bene, non è che voglia salvare il mondo; piuttosto, ama mettersi in primo piano qualunque cosa ci sia da fare. Ama ergersi a difensore e a paladino di chi pensa sia nel giusto, anche se magari riguarda una questione che, in realtà, non lo dovrebbe toccare minimamente. In lui, il gusto della sfida e soprattutto il gusto della riuscita e della realizzazione regnano sovrani; e questo, pian piano lo ha portato a delineare tutta una serie di altre caratteristiche della sua personalità, come la sua competitività e il suo vivere ogni cosa come una sfida, l'odio per la sconfitta, il non saper perdere e il non saper ammettere i propri errori, spesso anche una certa insofferenza verso le regole. Eppure, raramente perde la calma e la sua mente fredda. I suoi sentimenti e la sua impetuosità lo bruciano da dentro, ma Frey non fa e non vuole far trasparire nulla all'esterno, conscio che il suo atteggiamento non è propriamente corretto e che gli rende difficili anche i semplici rapporti di amicizia con le altre persone. Perciò, Frey ha deciso di chiudere tutte queste sue caratteristiche dentro di sè, per far trasparire solo il lato del suo carattere che preferisce. Ebbene sì, possiamo dire che Frey, alla fin fine, è una persona finta. E quasi sempre riesce a nascondere il suo desiderio di essere il numero uno e il migliore di ogni altro, mascherandolo ora in un modo, ora in un altro. Altre delle sue caratteristiche sono la spiccata ironia (forse alle volte anche troppo fastidiosa); la sua abitudine di passarsi le mani tra i capelli mentre pensa, torturandoseli finché non esce da quello stato; l'altra sua abitudine di camminare sempre guardando a terra, dando anche l'impressione molto spesso di essere immerso nei propri pensieri; infine, l'abitudine di vestire abiti eleganti (il suo armadio consiste per la maggior parte di camicie, giacche e cravatte) che di certo fanno un po' a pugni con tutto il resto.
Background: Nato poco distante Central City da una famiglia essenzialmente benestante, Frey conosce solo il padre, poiché la madre muore proprio nel darlo alla luce. La sua crescita nei primi anni è priva di eventi degni di essere ricordati: ma il suo carattere sicuramente si forma all'epoca dei primi studi, quelli elementari, in cui l'essere considerato dai maestri stessi il più intelligente tra gli alunni gli fa provare l'ebbrezza della lode e il gusto del merito. Anche per questo inizia ad interessarsi allo studio; il suo sentirsi superiore agli altri anche solo per sapere una sciocchezza in più sarà uno dei motivi che lo porterà, nel corso della sua adolescenza, a sviluppare il suo carattere controverso.
E tra i suoi studi, inutile dirlo, trova anche svariati riferimenti all'alchimia. Ora, finalmente aveva trovato una disciplina che, oltre ad essere studiata sui libri, ha poi anche un riscontro pratico; può aiutarlo anche nel mondo reale, può aiutarlo a sentirsi il primo non solo perché sa qualcosa, ma anche perché può fare qualcosa, qualcosa che la maggior parte delle altre persone nemmeno può concepire. Non serve nemmeno dire che Frey si gettò ben presto, all'incirca verso i 9 anni, nello studio di questa disciplina. Tutta la sua formazione nell'alchimia si è principalmente svolta da autodidatta. Il padre sapeva bene di questo suo interesse, ma di certo non perché lui stesso gliene parlava. Si ritrovava spesso quei libri in casa, magari prestati dagli amici oppure presi dalla biblioteca, ecco tutto. Ma il rapporto tra i due non era mai stato così profondo, anzi. Ecco perché i due non parlavano mai di quel che Frey studiava; ed ecco perché, giunto all'età di 16 anni, Frey chiese al padre di poter andare a Central City per eseguire l'esame. Sì, proprio l'esame che gli avrebbe permesso di diventare alchimista di stato. Il padre, inizialmente, non approvò. Frey non era mai stato il tipo che aveva visto quel che vi era "al di là" del loro piccolo villaggio, secondo lui la vita della grande città non faceva per lui. Per un tipo come Frey che preferiva rimanersene nella sua piccola camera a studiare, il villaggio era più che sufficiente, non era il caso di esporlo a pericoli. Ma, tant'è, se Frey si mette in testa una cosa, la fa. E per lui, a quanto pare, non vale il detto "tra il dire il fare c'è di mezzo il mare", perché non ci mise poi tanto tempo a recarsi di nascosto dal padre a svolgere l'esame. Beh, di nascosto è una parola grossa. Diciamo che il padre conosceva le intenzioni di Frey, ma difronte alla testardaggine del ragazzo aveva deciso di arrendersi e di permetterglielo, pur senza mai dirglielo chiaramente. L'esame di Frey non fu proprio un successo, ma gli permise se non altro, al secondo tentativo, di entrare a far parte degli alchimisti di stato. Ora, se avete capito che tipo è Frey, alla domanda "secondo voi poi smise di studiare?" non dovreste avere dubbi sulla risposta. No, anzi. Si diceva che passasse più tempo nella biblioteca del Quartier Generale che altrove. Ed ecco che venne a contatto con i primi libri sulla trasmutazione umana. Il resto è facilmente immaginabile. La sua volontà di fare quel che in pochi potevano dire di aver fatto prima d'ora lo spinse a compiere il gesto più insano che si potesse fare. E cercare una vittima sacrificabile non era poi nemmeno tanto difficile. Bastava andare dalla persona che, secondo lui, gli aveva voluto impedire di diventare quello che era. Gli avrebbe dimostrato che si era sbagliato, che aveva ragione lui, che era stato il migliore anche quella volta. Senza scendere nei dettagli, si può dire che il padre rischiò seriamente di diventare una chimera, ma l'alchimia di Frey non era abbastanza potente per compiere quella trasmutazione: essa si fermò al secondo stadio, quello della scomposizione. Il padre perse entrambe le gambe. L'animale con cui doveva essere trasmutato, un serpente, morì. E Frey scappò. Sembra che in realtà fosse convinto che, una volta eseguita la trasmutazione e una volta data una lezione a suo padre, avrebbe voluto rimettere tutto a posto e ritrasmutare la chimera in suo padre, sacrificando la vita del serpente per salvare quella di suo padre. Ma l'incidente cambiò le carte in tavola. Oramai, non poteva più far parte dell'esercito, nel giro di qualche giorno sarebbe stato braccato, ricercato, con una taglia sulla testa. La cosa da evitare di certo era ripresentarsi tranquillo al Qurtier Generale. No, non poteva. Ora, era un Ribelle.
Alchimia: Gialla
Livello pericolosità: F
Hp= 35
Agilità= 40
Forza= 30
Velocità Alchemica = 35
Potere Alchemico = 30
Armi: Fioretto; {Spada leggerissima e maneggevole, fine ed affilata lama in Acciaio di 1 M di lunghezza. Impugnatura in legno levigato. Resistenza bassa a causa della lama piccola.}
 
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