L'eco del passato

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Brunhilde
view post Posted on 25/11/2012, 20:13




Eris scompigliò i capelli del bimbo, poi quello se ne andò. Era da un po' che prestava servizio medico nella colonia Ishvaliana di Asbeck. C'erano state molte morti negli ultimi tempi, a causa delle pessime condizioni igieniche in cui quella gente si trovava, ed Eris aveva avuto molto da fare. L'alchimia le prosciugava le forze ogni giorno di più, visto che le trasmutazioni di cura che utilizzava sui pazienti erano molto complesse.
Si era stabilita in una capanna da lei costruita ed aveva recuperato più attrezzature mediche possibili. Gli altri profughi le erano estremamente grati, nonostante alcuni non vedessero di buon occhio l'uso dell'alchimia.
Eris si buttò, stanca, sulla sua branda e prese dal pavimento di terra battuta un volume impolverato sull'alchimia medica, che aveva trafugato dalla biblioteca di Central City l'ultima volta che ci era stata. Già, prima di compiere quel terribile sbaglio. I ricordi riemersero, in modo simile ad una sorgente che sgorga per la prima volta dalla roccia, inarrestabili.
Eris ricordava chiaramente quel periodo della sua vita: era diventata un'Alchimista di Stato ed era entrata a far parte della sezione spionistica. Si trovava bene a Central City e i suoi colleghi la rispettavano molto, nonostante fosse originaria di Ishval. Tutto andò bene per un po' fino a quando.... fino a quando non arrivò. Era un colonnello e fu trasferito da East City. Si chiamava Daniel Stewart. Ed era uno dei due uomini che avevano ucciso l'unico uomo che Eris avesse mai amato.
Appena lo riconobbe la ragazza si dileguò, spaventata. La notte il ricordo della morte del suo amato la tormentavano negli incubi e di giorno il solo guardare quell'assassino la faceva ripiombare nelle sue ossessioni.
Poi accadde: una sera Astrid lo vide uscire dalla base, solo, e lo seguì. Aveva con sé i suoi Tessen. L'avrebbe ucciso.
Il colonnello si arrestò all'improvviso, accanto ad un lampione, ed estrasse una sigaretta. A quel punto Eris gli si avvicinò alle spalle e lo atterrò con un calcio alla colonna vertebrale. La giovane lo prese per il colletto e lo girò, per poterlo guardare negli occhi.
-Avanti, uccidimi!- la esortò.
-Bastardo- sibilò lei, poi estrasse uno dei Tessen.
-So chi sei. Sei la pu****a Ishvaliana di quel traditore! Sappi che mi hanno promosso per aver ucciso il tuo uomo!- disse Stewart, ridendo.
Eris gli sputò in faccia, poi gli mise un piede sul petto e spinse, fino a quando le costole della cassa toracica non si spezzarono.
Stewart gemé, poi del sangue uscì dalla sua bocca, che si contorse in un sorriso crudele.
-Avanti, che aspetti! Ammazzami! Vendicati! Sappi che quel bastardo di tuo marito è morto per colpa tua! Se non ti avesse messa incinta non avrebbe mai tradito, sarebbe sopravvissuto!- disse il colonnello, poi rise.
Eris sapeva che stava cercando di farla arrabbiare, per poter essere sgozzato. Ma non sarebbe stato tanto facile.
Eris spostò il piede dal busto alla rotula e fece pressione fino a sentire l'osso creparsi sotto di lei. Stewart soffocò un urlo, quando l'altro ginocchio ricevette lo stesso trattamento.
-Muori, bastardo!- disse Eris, infine, poi alzò il corpo di Stewart, in fin di vita, e lo legò, in piedi, al lampione. Infine aprì il tessen e, con un movimento veloce e letale, lo sgozzò, quasi staccandogli la testa. Il sangue zampillò, andando a finire sul viso di Eris.

Il ricordo fu interrotto dalla stessa Eris, che tornò in sé. Era ormai sera e lei si accorse di essere sfinita. Prese di nuovo il tomo di alchimia medica e, leggendo, cadde tra le braccia di morfeo.
 
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Brunhilde
view post Posted on 27/11/2012, 22:30




Eris aprì gli occhi di scatto. La notte non le aveva dato pace, come al solito, ma finiva sempre col dimenticare i suoi sogni e l'unica cosa che le rimaneva era un leggero senso di stanchezza, dal quale intuiva di aver sognato. Il libro di alchimia medica era sul pavimento - che novità! - però perfettamente chiuso, come se qualcuno lo avesse delicatamente appoggiato a terra. La giovane sospirò: si sarebbe dovuta preparare in fretta per potersene andare senza che i bambini lo sapessero. Sarà perché aveva perso suo figlio, ma i bambini si affezionavano ad Ersi con un'incredibile facilità, cosa che aveva potuto lei stessa constatare viaggiando per i capi profughi.
La giovane si lavòi la faccia con dell'acqua fredda in una tinozza, che teneva su una vecchia scrivania, poi si legò i capelli in una treccia e fece fagotto di quei pochi oggetti che possedeva, insieme a qualche attrezzatura medica.
Eris indossò una mantella col cappuccio, poi uscì dalla capanna. Era diretta al Campo dei Ribelli, che ospitava una bella cerchia di rinnegati dalla società, la maggior parte a causa dell'opposizione all'esercito che si portava avanti.
Eris aveva deciso quasi di getto di andarci. Avrebbe potuto aiutare qersone con cui condivideva le idee, perché, nonostante odiasse i conflitti, Eris disapprovava fortemente la condotta dell'esercito di Amestris e, ora che era diventata una ricercata, le si presentava l'occasione di intervenire, magari per migliorare le cose.
La giovane donna uscì da Asbeck con un po' di nostalgia, ma con la speranza di poter risollevare il mondo dalla miseria.
 
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1 replies since 25/11/2012, 20:13   46 views
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