Finalmente Arriva in Accademia

L'accademia di North City era illuminata dal sole ormai in fase di tramonto, che calava sulle bianche vette delle montagne, che creavano una vera e propria muraglia naturale.
Era proprio da lì, dalle stesse montagne che si generava un vento fresco ma piacevole ,che faceva frusciare le foglie degli alberi bagnati dalla brina, cosa naturale in quella città, quello stesso rumore che fu in grado di far addormentare un neonato nella sua culla della camera da letto.
Così, proprio, come quel bambino anche Ecke e Zeno effettuavano una rilassata dormita poggiati sulla schiena nel muro, che sosteneva l'enorme cancello in puro ferro Norther.
Una tosse rauca, come se fatta volontariamente, provocò il ripristino dei sensi di uno dei due che con volto stupito vide un ragazzo davanti i suoi occhi.

-Eh?! Tu chi sei? Che ci fai qui?- Chiese Zeno con uno sguardo ancora addormentato.
Ci stese comunque poco a capire la situazione, sopratutto, grazie alla lettera che fuoriusciva dalla giacca.

-AHHHURG!! Sei uno di quei ragazzi che vuole sostenere l'esame di stato?- Continuò subito dopo un lungo sbadiglio, mentre si strofinava gli occhi con i pugni chiusi, portando il tono della voce ad un livelo di serietà poco più alto.

Dopo essersi messo nella giusta posizione elevata, fece capire al ragazzo di mostrare la lettera che teneva sotto il giubbotto nero, con un segno del capo come per dire ''che è quella cosa che nascondi sotto la giacca''.

Zeno fece in fretta a togliere dalle mani, anche se in modo un po' brusco, la lettera d'ammissione agli esami di stato.
Con un movimento fulmineo, ma seccato delle azioni che stava svolgendo, per poi leggere il contenuto.
Il soldato si comportava come se non credesse che il ragazzo davanti a lui poteva diventare un'Alchimista di Stato.
A sconvolgere le sue aspettative furono vari punti, come la pistola che teneva attaccata ai pantaloni, in quanto grande e apparentemente più pericolosa rispetto le classiche pistole di 9 MM, che davano in concessione direttamente in accademia, dopo aver sostenuto una determinata prova;
Ma maggior motivo era la firma del comandante supremo incisa sulla lettera, non c'era altro da dire, quel ragazzo era un futuro ''Cane dell'esercito''.

-Quindi...Fråncis Enfer, da oggi sei una recluta.- Annunciò posando il foglio di carta dentro la busta della lettera. –Ecke apri il cancello...- Disse, a voce lievemente bassa, sperando che il suo compagno, ancora sonnecchiante, lo stesse ascoltando. -Ehi!! Ecke!! Apri il cancello!- Continuò urlando all'altra guardia con un tono stufo.

Ecke, spalancò immediatamente gli occhi, anche se ancora ''coma'' per il corposo risposino che fino a quel momento stava portando avanti.
Con un passo lento, quasi dondolante incominciò a salire la lunga scalinata a chiocciola che conduceva alla torre d'avvistamento.

Nel mentre Zeno riconsegno la lettere, per poi avvicinarsi, al ragazzo.
-Appena quel co**ione si sbrigherà ad aprire l'inferriata,dovrai percorrere la stradina in pietrisco.
Questa ti porterà alle porte della Hall dell'accademia; lì dovrai chiedere alla donna che si troverà dietro il bancone alla tua sinistra, lei ti dirà che devi fare e quando saranno fissati i tuoi esami per diventare alchimista di stato.- Finì allungando un'occhiata all'altro soldato che finalmente era arrivato al premere il pulsante rosso, che azionò un meccanismo, per l'apertura della barriera in ferro.

-Ah, benvenuto Alchimista..-

-Zeno, sai dove posso trovare.. colui che mi ha fornito questa lettera? Sai, la conservo da quando ero piccolo..-
Chiese la recluta con un tono speranzoso, credendo che poteva trovare chi cercava.

-Beh, la firma è del comandante supremo, su questo non c'è dubbio.- Rispose Zeno, fissando il compagno nella torre d'avvistamento che si stava appisolando per la seconda volta. -Però...- Quella breve pausa fece aumentare la suspense nella conversazione fra i due, dove, la stessa guardia iniziò a pensare. -C'è un'altra firma, nella tua lettera, dove non si riesce a leggere molto, tranne Highlight; Se non ricordo male è la firma del Tenente Lloyd Highlight, coordinatore della sezione spionistica!- Concluse sorridendo, sperando che quel neo soldato potesse trovare il Tenente.

-Ti conviene spigarti allora, chissà, magari potrebbe essere il tuo esaminatore.-

Come ogni giorno, Glacier Tagaki, si trovava dietro il bancone in legno, completamente pieno di pile di fogli, ad informare i soldati che passavano da lei.
Lei stava parlando al telefono con un altro soldato, quando venne interrotta da un ragazzo, che con un pestone al suolo fece rimbombare il passo in tutta la stanza.
Tutti i soldati che si trovavano lì si girarono contemporaneamente a vedere chi fosse stato, per poi tornare a far ciò che facevano poco prima.

-Tu dovresti essere Fråncis Enfer; Prego dai a me la lettera.-
Disse la donna dietro il bancone allungando il braccio verso il ragazzo, oltre la scrivania.

La donna afferrò la lettera mettendola tra altre lettere, che creavano un'altra lunga pila di fogli.
Nel frattempo, con la mano opposta, prese, dal cassetto sotto il tavolo, una chiava con una targhetta, dove si trovava inciso sopra il numero ''4''.

-Ah, il numero quattro, questa stanza apparteneva ad un vecchio soldato.- Disse poggiando la chiave sul bancone. -Devi ritenerti fortunato, hai una stanza tutta per te.- Continuò aprendo una un quadernone con la fodera in puro lino di Xing.

-Bene, se vuoi ora puoi andare nel tuo alloggio, lì sistemerai le tue cose e tra qualche giorno ti farò chiamare per farti sostenere gli esami di stato.- Replicò la donna guardando con un sorriso il soldato davanti a lei. -Ah, dimenticavo, se vuoi posso farti accompagnare nella tua stanza, chissà, magari ti perdi.- Terminò direzionando nuovamente lo sguardo nel quadreno sul tavolo.

I Ragazzo si trovava ancora lì, sull'attenti, come se stesse attendendo ancora qualcosa; Eppure la segretaria, aveva effettuato tutto il suo dovere in merito.
Fu proprio una domanda insicura della recluta a bloccare la donna, nel suo lavoro di scrittura dei nuovi arrivi in quel quaderno.

-Intendi la lettera d'ammissione?- Chiese la donna, che senza nemmeno dare il tempo di un'eventuale risposta continuò. -Beh, quella era una formale lettera, ora mai non ti servirà più a nulla, la terremo noi, non temere sarà in ottime mani.
Ora vai, vai nella tua stanza.- Concluse con uno sguardo soave.