La tormenta prevista, Finalmente arriva Edward Lifend

Ci stese poco ad accorgersene.
Si trovava lì, a pochi passi da quel corpo completamente coperto dalla neve, vicino al cancello in ferro che dava l'accesso all'accademia.
Infondo si era prevista, una violenta bufera di neve.
Non era quindi un giorno buono ne per il povero ragazzo accovacciato su se stesso, come se si stesse cercando di riscaldare e ne per la povera recluta Chol, che come gli era stato ordinato doveva farsi un giro di ricognizione delle mura dell'accademia.
Nella mente del soldato incominciarono a muoversi vari pensieri:
“E se fosse un uomo di Dracma? Sicuramente i superiori mi ucciderebbero se lo salvassi...”

-Però non posso lasciarti qui. Quindi sono pronto a essere espulso...-Sussurrò il militare, che con agilità si caricò sulle spalle, a mo di sacco di patate, il ragazzo quasi congelato.
Per fortuna dei due a pochi passi si trovava proprio una torretta d'avvistamento. Dopo aver scalato quelle interminabili scale che portavano nella stanza della torretta, Chol e il probabile Dracmano, vennero accolti da un altro soldato che si mise subito ad assistere il compagno d'armi.

-Piacere di conoscerti, il mio nome è Gerald, soldato semplice.
Prego poggialo lì, su quella sedia.-Disse indicando uno sgabello attaccato al muro e la recluta fece come gli fu ordinato.
Lì si stava decisamente meglio, quella piccola stufetta a vapore era in grado di riscaldare in breve tempo una stanza come quella.
-Quindi, dove l'hai trovato.-Continuò il soldato semplice.
-Beh stava accucciato davanti al cancello, però non so' chi potrebbe essere, non vorrei che fosse un nemico, signore, magari uno di Dracma...- Rispose preoccupato.
-Bahhh!! Non sognare ad occhi aperti, qui vengono solo futuri alchimisti di stato o poveri malcapitati come noi due e poi c'è Briggs che ci protegge dagli uomini di Dracma. Non ricordi?-
Replicò Gerald con un tono di voce più sciolta.
Quindi due soldati continuarono a parlare sulle loro vicende fino a quando il ragazzo non riprese conoscenza.

-Ah, finalmente ti sei svegliato, cerca di non muoverti ora ti preparo una cosa che ti fa scaldare completamente.-
Gerald si voltò in direzione del tavolo in legno, dove c'era poggiata una tazza bianca. La prese la portò verso la stufa, per poi farci qualcosa.

-Dove mi trovo...? Chi siete...? Perchè sono qui..?- Domandò il ragazzo dopo un pò con il tono di voce tremolante e bassa, a tal punto che non venne udita dai due militari.

-Come ti senti? Cosa ci sei venuto a fare qui? Qual'è il tuo nome ragazzo e di dove sei?- Chiese Chol ripetutamente avvicinandosi allo sgabello dove c'era seduto quel ragazzo.
Mentre l'altro soldato velocemente si avvicinava al tavolo per poggiare la tazza che sembrava essere bollente.
Quella stufa era così calda che ciò che era contenuto nel bicchiere in ceramica si era riscaldato immediatamente.
Chol tentò di riprendere il boccale pur di portarlo al ragazzo seduto all'angolo della stanza.

-Tieni, ora, si è raffreddata un po' però è sempre calda. Bevi tutto ti farà bene. Una buona cioccolata calda non ha mai fatto niente di male infondo.- Chiuse il discorso avvicinando due sgabelli al ragazzo, dove i due soldati si sedettero, in attesa che finisse la bevanda calda.

- S-Sto molto meglio grazie alle vostre attenzioni così premurose. I-Il mio nome è Edward e s-sono qui per diventare un alchimista di stato... -
Disse il ragazzo con la voce che andava via via schiarendo.

- Quindi Edward vorresti diventare un'alchimista di stato eh? Hai con te l'attestato d'iscrizione all'accademia, firmato dal Comandante Supremo?- Disse con tono sarcastico Chol, quasi incredulo che un ragazzino rachitico come quello potesse divenire un militare e in più alchimista di stato.
L'altro soldato invece, si diresse verso il telefono situato vicino ad una pulsantiere, che permetteva di aprire il cancello d'ingresso.
- Sì..Qui è il soldato semplice Gerald Stevenson, del settimo plotone della compagnia d'assalto, che parla, abbiamo qui un ragazzo che dice di essere stato mandato qui per svolgere gli esami d'alchimista di stato........Uhm.....Ok....Allora ve lo devo mandare ora?.....Ah va bene. - Finì chiudendo la telefonata posando la cornetta del telefono sul apposito appoggio.
- Bene Edward, hai l'opportunità di finire la cioccolata e riscaldarti un altro po', tra qualche istante dobbiamo andare in accademia. -Continuò avvicinandosi alla sedia dove si era seduto prima.

Edited by °Sov° - 31/10/2012, 16:42

Chol restò in silenzio, stupito di come tanto rapidamente quel ragazzino si fosse rianimato a tal punto da essere pieno di sicurezza.

-Bene, allora andiamo. Ti accompagnerò fino alla scrivania della segretaria.-
Disse Geral prendendo la sciarpa e avvolgendosela velocemente al collo, per poi aprire la porta della stanza.
Proprio in quel momento una poderosa folata di vento freddo fece capire che l peggio doveva ancora venire.

-Sbrighiamoci se non vogliamo trovarci nel bel mezzo di una bufera di neve.-
Continuò facendo intuire al ''futuro alchimista'' di non perdere altro tempo utile.

-Uhm. Seguimi.-

Il soldato si avviò nello scendere le scale, per poi indirizzarsi verso l'edificio più grande, l'accademia.
Quella bufera di neve rendeva difficoltoso il camminare; Non per la gran quantità di neve che portava ma per il forte freddo che s'incanalava nelle più coperte parti del corpo.

-Alchimista, cerca di non perderti, non mi va di recuperarti.-

Continuò a camminare fino a quando un bagliore giallo inteso, proveniente dalle illuminazioni dell'enorme edificio.
Finalmente erano arrivati;
Si trovavano la porta d'ingresso dall'accademia.
Dopo aver aperto anche quel portoncino in legno pregiato e oro, i due si trovarono nella grande Hall della struttura.
A sinistra, in corrispondenza all'ingresso, si trovava un bancone di media lunghezze ove si trovava una donna sui quarant'anni , sicuramente la segretaria.

-Buona sera, Glacier Tagaki, qui c'è il ragazzo che vuole sostenere gli esami per diventare alchimista di stato.
Te lo affido a te. Ci si vede.-

Concluse Gerald facendo dietrofront e indirizzandosi verso la vasta scalinata, allungando la mano ad altezza della testa in segno di saluto ai due.

-Bene, come ti chiami ragazzo? Ah se sei stato mandato qui per gli esami di stato per diventare appunto, Alchimista di Stato, dovresti avere la lettera d'ammissione. Quindi se è così dovresti darla a me.-
Concluse la segretaria, senza nemmeno interessarsi del soldato semplice Geral, aprendo il palmo della mano verso Edward.

- C-C-Credo di averla persa nella tormenta signora...-

La signorina restò basita, ad occhi aperti, non si aspettava una simile risposta.
-Come hai perso la lettera...Sai che senza di quella non potresti nemmeno entrare?-
Disse la signora rimproverando il ragazzino dall'altro lato del bancone.

-Comunque posso vedere come posso risolvere questo problema.-
Continuò controllando nella la pila di scartoffie, sulla scrivania, come se stesse cercando qualcosa.

-Trovato! Ragazzo sei fortunato, solitamente le copie delle lettere le buttiamo, ma stranamente ne devo avere conservata una. E-D-W-A-R-D L-I-F-E-N-D.- Disse leggendo a voce alta e specificando il nome inciso sulla lettera.

-Come hai detto di chiamarti?- Terminò la segretaria distogliendo gli occhi dalla lettera per indirizzarli verso la recluta.

-Perfetto!!! Edward Lifend.- Replicò la signora riportando a sé la lettera, per poi rimetterla in mezzo alle varie pile di scartoffie.

-Ecco a te le chiavi della tua stanza.- Continuò prendendo, da uno sportellino, posto sotto il tavolo, un paio di chiavi ove c'era scritto il rispettivo numero dell'alloggio, il numero 2.

-Allora, ala est dell'accademia, lì ci saranno varie cabine. Stranamente la stanza numero 2 si è liberata ieri, quindi hai la stanza tutta per te, ritieniti molto fortunato.
Sistemati tutte le tue cose e tra tre giorni avranno inizio i tuoi esami, il primo sarà l'esame scritto, poi ti aggiorneranno sugli altri esami che devi sostenere, per diventare Alchimista di Stato.-
Terminò il discorso posando le chiavi sul tavolo, facendo capire al ragazzo, dai tratti somatici simili a quelli femminili, che poteva prenderle e dirigersi al suo alloggio.
Ma durante il discorso della segretaria, arrivò il soldato di nome Gerald.

-Ah soldato semplice Gerald! Perché non accompagni Edward, qui davanti, nella sua stanza, la numero 2. Grazie.-Disse spostando lo sguardo nuovamente ai numerosi fogli posti sulla scrivania.