Soulless, Pride Vs Wrath

Non comprendeva nemmeno lui perché si trovava in quella città.
Era stato attirato lì da una strana voce, una che aveva già udito in passato.
Doveva recarsi a ovest di Xenotime, città dove passò vari giorni, per incontrare qualcuno che, secondo la stanca e vecchia voce, poteva essere di fondamentale importanza per l'homunculus.
Eppure non comprendeva perché si fosse fatto abbindolare così facilmente da quello che gli parlava nella mente; Forse perché credeva che realmente poteva conoscere qualcuno in grado di aiutarlo nella sua vendetta?
Troppo strano e irreale.
Però ancor più strana era quella voce, rauca, con pause lunghe per la ripresa del fiato, l'aveva già sentita.
Ci stese un po' per comprendere che a parlare fosse il suo così detto ''Padre'' colui che lo aveva riportato in vita e concessogli il potere dell'immortalità.
Ecco perché si trovava lì...glielo aveva consigliato il vecchio.

Erano ore che camminava, il peso della spada dello zio pesava troppo, così come quella pistola, che si era comprato solo perché gli piaceva esteticamente.
Non l'aveva mai usata, fino a quel giorno, eppure non si lamentava, era così curioso di conoscere il suo ''aiutante'' che nemmeno i poveri cittadini in cerca di carità, che gli stavano addosso come mosche lo infastidivano.
Di scatto si fermò a metà della strada in terra battuta.

*Dove devo andare ora. Sono arrivato nella città che mi avevi indicato, però non vedo nessuno se non questi inutili mendicanti. Mi senti vecchio?!*

Irritato da quella massa di persone, iniziò a farsi largo per divincolarsi e riprendere il cammino senza una precisa menta.

*Fottuti nullatenenti proprio a me dovevano disturbare. Vecchio sei ancora vivo??!!*

Le varie case diroccate, i pozzi quasi decadenti, la chiesa unica struttura ancora sana, non sapeva precisamente dove si trovava; lì c'era solo tanta povertà, a tal punto che i bambini non andavano a scuola e i poveri genitori lì abbandonavano nella miseria perché non erano in grado di sfamarli.
Pur avendo ucciso molte persone, a Wrath piangeva il cuore nel vedere una simile situazione.
In più là non poteva avere alcuna risposta e tutta quella confusione lo stava facendo innervosire.
L'unico modo per liberarsi dai barboni era arrivare alla chiesa, che sembrava trovarsi nella zona più alta della città.
Forse, le povere persone si stancavano di seguirlo e magari poteva sapere dal parroco della chiesa come si chiamasse almeno quella città.

Così fu, quella lunga salita stremò '' gli inseguitori'' e riuscì ad avere anche delle risposte riguardo la città, dal parroco, morte della chiesa dedicata a una delle divinità del posto.
Quindi Hikuro si trovava a Kanama, una delle città più povere di Amestris.

*Ehi, Padre mi senti ? Dove devo incontrare questo tizio!?*

Finalmente la voce rispose alle sue domande, il padre, lo indirizzò al fiumiciattolo situato a qualche chilometro a valle, vicino a ciò che poteva essere un piccolo bosco pieno di rifiuti, come materassi e biancherie tutte strappate, sembrava essere la discarica della città.
Eppure a malincuore Wrath dovette andare lì, non aveva altra scelta.

Seduto su di un tronco tagliato di netto, aspettava l'arrivo di qualcuno, ma ancora non era arrivato nessuno. Era furibondo, il Padre non gli rispondeva da parecchio tempo, questo lo infastidiva sempre di più.
Posò la katana a terra, vicino al tronco, fece così anche con la pistola ancora infoderata nel fodero bianco.
Stava lì ad osservare la Desert Eagle, riflettendo su chi poteva mai essere quella persona così tanto importante.

"Basta mi sono stancato, me ne vado da questa città, tanto non troverò mai nessuno."
Disse barbottando rimettendo la fondina al suo posto, appoggiata sulla scapola destra poco sotto l'ascella.
E afferrando di seguito la spada, per il fodero,con la mano sinistra.

“Salve. Perché è venuto qui signore? Questa è una discarica che senso ha venire qui per riposarsi? Ci sono posti migliori.”

Enunciò un'altra voce proveniente dalla sinistra di Wrath.
Affianco a un tappeto bucherellato, un giovane ragazzo dai cappelli bianchi fermò l'Homunculus con una serie di domande.
Un brutto momento per parlare aveva trovato il ragazzo.
Wrath girò di poco il volto nella direzione della voce, in modo da poter vedere con la coda dell'occhio il ragazzo agghindato con indumenti di color bianco, così come i suoi capelli.

* Bene Wrath. Ora conosci uno dei tuoi fratelli: Pride... Potrebbe aiutarti se trovi un modo per convincerlo.*
Parlò nella sua mente il vecchio.
A quanto pare quel ragazzo vestito di bianco, doveva essere un buon aiutante; quasi Wrath non riusciva a crederci, aveva conosciuto finalmente uno dei suoi fratelli.
Però non lo emozionò tanto, in fondo, non era probabile che lo avrebbe aiutato e, di certo, non ne era convinto lui stesso che un tipo così mingherlino gli poteva essere d'aiuto.
Sta di fatto che non aveva altra scelta, doveva stare al gioco e vedere come andava a finire la discussione.
Probabilmente anche il suo così detto fratello possedeva strani poteri come quelli che possedeva anche lui.
L'ira si placò velocemente, ciò permise a Wrath di non rispondere con un tono di voce poco piacevole.

“Quindi tu sei Pride. Finalmente sei arrivato.” Disse Hikuro puntando gli occhi verso quello strano ciondolo che portava al collo Pride.

“Il padre mi ha detto che ti avrei trovato qui.
Ti starai chiedendo chi sono io? Io sono Wrath, un tuo fratello.” Continuò guardando gli occhi rossi come un rubino del fratello.

“Il vecchio mi ha anche detto che mi avresti aiutato in certe cosa, spero che sia così, perché senno ho fatto tutta questa strada per niente.” Chiuse il suo discorso, abbottonandosi un solo bottone del busto della sua giacca opaca.

*Non riesco a credere che anche lui è un Homunculus, che potere potrebbe possedere e poi è sicuro che può essermi d'aiuto? Non mi fido comunque, ha uno sguardo poco raccomandabile.*

Il volto di Pride si colmò da uno sguardo quasi nervoso, le spracciglia gli si inclinarono leggermente, e gli occhi si socchiusero leggermente; Quello sguardo Hikuro lo conosceva bene.

“Intanto comincia col dirmi come fai a sapere il mio nome. Poi chi sarebbe questo "Padre" e perché dici che siamo fratelli. Io non ho fratelli. E sopratutto cosa più importante, Perché mai io dovrei aiutare un essere inferiore come te. Soprattutto perché dovrei aiutarti in una cosa che non ho mai accettato e di cui non sono mai stato informato”

Rispose Pride, con un tono parecchi incazzato, a tal punto che per far capire tale emozione riusci a far crollare un albero con un solo pungo.
Solitamente una persona normale non era e non è in grado di fare una simile cosa.
Che fosse questo il suo potere? La forza? Eppure era strano, non aveva uscito i muscoli per sfondare l'albero.
Anche in un normalissimo pungo c'è bisogno di forza, ma sembrava che l'altro Homunculus non aveva messo nemmeno un po' di forza.
Questo fece riflettere Wrath, che all'udire un simile discorso, il suo spiccato senso dell'odio stava crescendo a dismisura, l'ira stava riempendo ogni angolo del suo corpo;
Inferiore? Quel ragazzino non lo avrebbe aiutato? Allora perché il Padre lo aveva mandato lì? Forse sapeva già come andava a finire.
Uno dei due fratelli sarebbe morto in quel giorno stesso?
Simili pensieri si aggiravano nella mente di Wrath, che cercava di mantenere la calma.
Di fatti estrasse una sigaretta dalla tasca della giacca e portandola alla bocca e, con un accendino, l'accese incominciandola a fumare, come faceva ogni volta che s'arrabbiava sul serio.
Cercando di sdrammatizzare la situazione con una risatina, falsa, di divertimento.

"Io sono troppo superiore a te per aiutarti. Al massimo potrebbe essere il contrario ma sicuramente non così. Io non aiuterei mai un'essere inferiore come te hai capito?”

Quel omuncolo era davvero strano, l'orgoglio che aveva lo portava a ripetere sempre le solite parole, come: Inferiore a me.
A quanto pare non gli piaceva essere inferiore a nessuno.
Un comportamento infantile e competitivo questo essere arrogante, e orgogliose fece innervosire ancor di più Hikuro, che stringendo sempre di più i denti al filtro della sigaretta, la spezzò facendo cadere il resto a terra, rimanendo con la gommina del filtro in bocca che sputò di seguito a terra.

“Ora tu mi spieghi come sai il mio nome, chi è questo "Padre" e perchè ti definisci mio fratello."

Questo stranì ancor di più l'Homunculus, come faceva a non conoscere il padre, eppure quel vecchio conosceva a tutti i fratelli.
Non gli importava più nulla, era accecato dalla rabbia, quel suo ''simile'' non meritava più di essere un suo fratello, tanto meno aiutarlo nell'eliminazione delle chimere; Infondo Wrath l'aveva intuito da subito che Pride non gli sarebbe stato per niente utile.
Con la suola della scarpa calpestò il mozzicone della sigaretta ancora accesa, in modo da fare un passo in avanti.
Non c'era più bisogno di perdere tempo con un tipo del genere, stranamente Wrath non sentiva il bisogno di arrabbiarsi, quindi iniziò a camminare lentamente verso la salita che lo portava in città; Però, ad attirare nuovamente l'attenzione era le potenzialità di Pride, qual'era il suo potere.
L'incremento delle forze non poteva essere di sicuro, c'era di mezzo qualche altro potere.
E l'unico modo per scoprirlo era quello di sfidare il ''fratello''.

“Lo sai? Mi hai fatto proprio ARRABBIARE... ” Disse voltandosi nuovamente in direzione dell'altro Homunculus, con uno sguardo serio, quasi disgustato.
Intuì immediatamente qual'era il punto debole del fratello, era basato tutto su un fatto psicologico, bastava colpirlo nell'orgoglio, farlo sentire inferiore agli altri.

“Fratello, hai paura di prendere ordini da me?” Continuò estraendo la katana, con la mano destra, dal fodero, che trattenne con la mano sorella.
Mettendosi in posizione di guardia, con la lama rivolta verso il suolo e il fodero, utilizzato in quell'occasione come seconda spada, indirizzato verso il fratello.

“Avanti inutile essere fatti sotto.” Finì il discosto accennando un lieve sorriso, che celava la maschera d'ira del Homunculus Wrath.

Post 1

Proprio come si era immaginato Wrath, l'ingenuo fratello, si stava gettando contro l'altro Homunculus accecato dal suo stesso peccato.
Hikuro lo aveva percepito dai passi che faceva durante la corsa, veloci ma irregolari, che non era un gran che nei movimenti e in più quel attacco frontale a mani nude non rappresentavano un gran pericolo.
Quindi la stima nei confronti di Pride pian piano andavano a crollare e i pensieri sulla sua utilità rassegnavano Wrath che si trovava in questo modo a compiere la sua vendetta da solo, cose che non rammaricava per niente.

Non c'era molto da fare, quell'attacco direzionato verso il mento poteva essere deviato facilmente, gli bastava deviare la direzione del pungo dando un leggero colpo con il fodero della katana verso il basso, in modo da far crollare il pugno contro il suolo e con esso anche la stessa autostima dell'avversario.
Però non ebbe più il tempo per reagire, quindi Wrath spostò di poco il capo verso destra.
Sicuramente qui pochi centimetri poteva bastare per non provocare escoriazioni di poco conto al collo.
Però fu lo stesso Pride a deviare la direzione del pugno, infatti, approfittando della rincorsa ci stese poco a raggiungere un cumulo di rifiuti situato a pochi metri da Hikuro.
Cosa voleva fare? Perché ora si stava tenendo aggrappato a una specie di lastra di acciaio, proveniente, probabilmente da un pezzo di automobile.
Sembrava non volersi staccare più da quel pezzo di ferro.

“Uhm? Che stai facendo ora.”
Wrath non riusciva a comprendere per quale motivo si trovava in questa posizione, le sue mani erano attaccate a quel materiale, come se si fossero incollate.
Eppure ciò rendeva l'azione di Pride sempre più intrigante.

* Che starà mai facendo....Forse l'ambra degli arbusti ha creato una membrana che gli ha fatto incollare le mani a quella lamiera? Mi sembra strano.....Oppure si stratta proprio del suo potere, il vecchi mi aveva accennato qualcosa di simile, tutto gli Homunculus come me possiedono dei poteri.
Che si tratta di un suo potere? *
Varie riflessioni giravano per pensieri del Homunculus, che cercava una ovvia risposta.

Passarono circa due minuti e il ragazzo finalmente si staccò dal materiale.
Wrath non volle colpirlo durante quei due minuti, forse perché voleva proprio vedere come andava a finire...chissà.

“Preparati "Fratellino" arrivo”

Disse l'Homunculus risollevandosi dalla posizione quasi accucciata, per poi caricare la forza nelle gambe e fare un lungo e poderoso slancio verso Wrath.
Come faceva ad avere così tante energie per effettuare un salto così veloce.
Poco importa.
Ora che Pride si trovava in una posizione dove i movimenti era pressoché limitati, Wrath poteva approfittarne e stabile la strategia più ovvia per una simile situazione.

Il Fratello si trovava a circa un metro dal suolo, in una posizione distesa con il pugno direzionato verso lo stomaco di Hikuro.

Un modo per parare la tecnica c'era ed era molto semplice, difatti fu la strategia che utilizzo:

Non doveva far altro che andare incontro al pugno di Pride, ad una distanza di circa cinquanta centimetri, doveva caricare le forze e fare un salto che superava di almeno mezzo metro il fratello per poi scavalcarlo e raggiungere il lato opposto, ovvero i suoi rispettivi piedi.
Certo in questo modo non aveva alcune possibilità per contrattaccare, ma questo faceva parte del suo piano, voleva vedere quali erano le capacità del Homunculus sfidante.

E come stabilito attuò la sua strategia.

Wrath iniziò la sua corsa, per poi saltare non appena raggiunse la distanza stabilita ,Hikuro si sentiva carioco, l'allenamento che aveva effettuato a Xenotime lo aveva reso più veloce e anche più cosciente nei suoi movimenti.
Ora solo da vedere come andava a finire l'atterraggio, l'unica cosa cetra era che Pride non poteva raggiungere con una gambe Wrath per la distanza di mezzo metro d'altezza che li divideva.




Edited by °Sov° - 26/10/2012, 21:30

Post 2

Il suo salto finì con un atterraggio ammortizzato dalla posizione semi inclinata, con la gamba destra quasi che toccava terra e quella sinistra ad altezza dello stomaco. Il rumore del tacchetto della scarpa del fratello, che frenava per fermare la corsa, fece intuire che stava per avere inizio un nuovo attacco.
Wrath voltò lievemente la faccia in modo da vedere l'altro Homunculus, che si trovava proprio alle sue spalle, con il pugno chiuso pronto ad essere direzionato nel punto dove si doveva trovare la pancia.
Le velocità dei due sfidanti erano molto squilibrate, si poteva notare perfettamente dai movimenti poco regolari delle gambe di Pride che lo rallentavano molto, viceversa per Wrath.
Difatti poteva approfittare di questo suo vantaggio per deviare in pochi secondi un attacco simile.
Quindi Hikuro usò la stessa mossa del fratello, per cambiare direzione, ovvero la giravolta verso destra, utilizzando la gamba sinistra come perno.
Per ritornare rapidamente alla forma eretta, alzato, al impiedi.
La mano chiusa fu facilmente deviata, il problema era il secondo attacco che egli non si aspettava.
Dandosi un'altra spinta e distendendo la gamba sinistra, Pride, direzionò un calcio ad altezza dello stomaco, che, in base alla forza impiegata poteva causare una brutta caduta all'indietro.
Di certo Hikuro non voleva andare in svantaggio e quindi cadere a terra, però, quel calcio era troppo veloce da schivare.

* A meno che...*

La mente di Hikuro riprese a riempirsi di modi per deviare quel calcio, anche se potevano essere poco sicuri di andare a segno.

In breve tempo la mano sinistra, quella che teneva il fodero in ferro bianco della Katana, andò a direzionare un fendente, sempre utilizzando il contenitore della spada, lungo la tibia della rispettiva gamba sinistra di Pride, in modo da far cadere la direzione del calcio a terra.
Contemporaneamente con la mano destra, quella che teneva la Katana dello zio, lanciò un diretto sgualembro in direzione della scapola sinistra del ''nemico'', in modo da colpirlo anche se si abbassasse, cosa improbabile visto che la posizione di Pride non glielo permetteva.
Per poi, se il suo contrattacco andava a segno allontanarsi di qualche metro con un salto all'indietro.




Edited by °Sov° - 31/10/2012, 10:01

Post 3

Come previsto solo un suo attacco era andato a segno.
La lama della spada si era andata a scontrare con il braccio del fratello, causando uno strano scintillio e un rumore al quanto insolito.
Era come sé l'arma di Wrath avesse colpito un materiale metallico.

*Uhm? Di che cosa è fatto....?*

Hikuro non ebbe nemmeno il tempo di riflettere che l'altro ormai a terra, in seguito ad una caduta volontaria parare il contrattacco di Wrath, si trovava ad effettuare una morsa alle caviglie e con una spinta in avanti voleva portare alla caduta dell'omuncolo ancora in piedi.
Cosa che, però, non accadde.
Le forze dei due erano molto distaccate, così come la velocità, infatti Wrath era alla lunga in vantaggio, sia nel campo di forza che anche in quel combattimento.
Non fece altro che spostare una parte del peso sul gambe, che i muscoli si contrassero, in modo da far mantenere la postura ferma e lievemente inclinata.
Di certi non bastava quella spinta ad atterrare Hikuro.

"Ingenuo..."

Dopo aver cambiato il metodo d'impugnatura, ovvero, con la parte in ferro rivolta verso il basso, non ci pensò nemmeno due volte a direzionare la lama affilata in direzione della carne del così detto fratello. Che ora giaceva a terra intenzionato nel far cadere l'altro.
La spada si spostava a gran velocità verso la coscia destra, precisamente nella parte centrale del muscolo, in modo tale da trapassare da lato a lato l'arto dell'omuncolo.
Sicuramente era difficile deviare un attacco del genere, visto la corta distanza che divideva l'arma tagliente al corpo di Pride.
Come si dice, la speranza è l'ultima a morire, quindi una piccolissima possibilità poteva pur esserci.

Sicuramente dopo quell'attacco Wrath avrebbe dato carta bianca alla ritirata, cercando, nuovamente di indietreggiare, sempre se quella presa si sciogliesse dalle sue caviglie.