Il Dio del Sangue

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Shunpei
view post Posted on 1/9/2012, 23:49 by: Shunpei




Lunghi giorni di viaggio, quelli che hanno portato l'Homunculus a trovarsi oggi in questa città, dove si voluto fermare, seguendo i suoi desideri e infischiandosene del resto; sarà forse stato per il fatto che era una città mineraria, e lui aveva lavorato in miniera, letteralmente fino alla morte; o forse voleva solo riposarsi un po', dopo essersi allenato a scoprire quali fossero le sue abilità per tutto il viaggio, riposandosi di rado e mangiando quasi mai,semplicemente perchè non ne aveva voglia.
se è per questo, non aveva nemmeno voglia di allenarsi, ma Sloth gli aveva assicurato che se non lo avesse fatto, il Padre lo avrebbe punito, e ad Asmodai bastava ricordarne la voce, minacciosa e tagliente, per decidere che non aveva assolutamente voglia di scoprire in cosa consistesse la punizione, e quindi si era dato da fare, aiutato dalla persistente voce di Sloth che gli dava consigli, più spesso per frasi due risate che per aiutare il corvino, che era infine riuscito a scoprire che possedeva un abilità davvero singolare: emocinesi.
riusciva infatti a manipolare il suo sangue, aumentandone la quantità, cambiandone le caratteristiche: un sacco di cose insomma, che avevo infine stimolato la curiosità dell'Homunculus, che si era dedicato più volentieri all'allenamento.
ma stiamo divagando; torniamo alla situazione attuale, con il ragazzo che entra finalmente in città, sovrastando la maggior parte degli abitanti, anche se alcuni riuscivano a competere con la sua altezza.
"d'altronde, per fare i minatori bisogna essere robusti"
pensò distrattamente, mentre si faceva strada fra i vari passanti, usando la sua sinestesia per percepire lo spazio attorno a se, vedendo le persone come sfocate macchie multicolori, filtrando gli odori di pietra, fumo e altri oggetti che rischierebbero altrimenti di offuscare la sua particolare vista.
procedendo tra la folla, il ragazzo andrebbe a sostenere una piccola conversazione con la sua 'altra mente'
" e allora?"
"allora cosa?"
non fare il finto tonto, condividiamo la stessa mente, puoi leggere i miei pensieri"
"e allora? io sono Sloth, se non ti fosse chiaro, faccio solo quello che mi va di fare, e non mi va proprio di risponderti"
"fallo"
"altrimenti? io ti tengo in pugno ragazzo, non dimenticarlo"
"eddaiii! si tratta solo di dirmi cosa devo fare adesso"
"te l'ho già detto giorni fa: se non ti do degli ordini, fai quello che ti pare"
"ho voglia di dormire"
"allora siamo in due, dai, ferma qualcuno e chiedigli informazioni"
"ma non ho voglia di farlo..."
"M***A! ma perchè proprio io dovevo essere l'Accidia? dai, muoviti, se non lo fai, ti ci vorrà il triplo del tempo, e perderai preziose ore di sonno"
"uh...ok"
la conversazione non era durata che un paio di minuti, ma ciò era bastato perchè il corvino si scontrasse con non poca gente, ed anche se all'inizio si erano lamentati, qualcosa nella figura dell'Homunculus li aveva indotti a desistere.
Asmodai si fermò, appena in tempo per evitare l'ennesimo scontro, per poi fermare un passante che proprio in quel momento scivolava sulla sua sinistra.
<mi può indicare un albergo?>
una domanda fatta senza alcuna traccia di gentilezza, ma essere gentili costa fatica, e il corvino è deciso a evitarla il più possibile
<eh? come scusi?>
disse l'uomo, riemergendo dai propri pensieri; Asmodai ripetè la domanda, e il tipo gli seppe indicare non un albergo, ma una locanda in cui si potevano affittare stanze.
senza neanche ringraziare, il corvino ripartì alla ricerca di un posto per dormire, incombendo nuovamente sulla folla col la sua statura anormale.
 
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