Promise, Arrivo di Miriam Yamamura!

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Mizu.Elric ~
TOPIC_ICON10  view post Posted on 7/5/2012, 23:21




Narrato
-Parlato-
"Pensato"
-Parlato altri personaggi di sfondo-


Quando Miriam arrivò a East City, diluviava violentemente.
La ragazza stringeva a sé il cappotto nero, con il cappuccio tirato su, sulla chioma lucente e dorata. Con entrambe le mani teneva due pesanti valige, ma per lei portarle non era un problema.
Sospirò nell'osservare il cielo grigio e così tetro.
La separazione da suo padre e dalla sua amata tata, Elizabetta, ormai sessant'enne, era stata davvero dura e le aveva lasciato una gran malinconia. La cara tata singhiozzava, commossa nel vedere la sua "pargola" prendere una decisione tanto responsabile e da adulta come quella di crearsi una vita fuori di casa, rincorrendo il proprio sogno. Sventolava un fazzoletto, con gli occhioni gonfi di lacrime, quando il treno preso da Miriam partì da Resembool.
Il padre la salutava con un debole sorriso, agitando la mano.
Nei giorni precedenti, le aveva procurato tutto il necessario per partire e aveva mandato al Brigadiere Generale Stevens una lettera di raccomandazione per la figlia, nonostante Miriam gli avesse chiesto di non farlo.
Lei non voleva avere nessun tipo di privilegio per il suo importante cognome o per il fatto che era la figlia del famosissimo Alchimista Intrecciavite, uno dei migliori scienziati al servizio dello Stato di Amestris. Voleva risultare una ragazza normale, con il segno di aiutare il suo Paese grazie all'Alchimia. Era il sogno suo e anche della sua defunta madre.
Ma prima di iniziare la sua nuova vita, Miriam aveva ancora dei conti in sospeso. Per questo si trovava a East City.
Si diresse sotto la pioggia verso il manicomio della città, un istituto psichiatrico per malati di mente ad altissima sicurezza, in cui erano rinchiusi criminali e individui tanto violenti e aggressivi da essere ritenuti pericolosi. Era lì che per colpa sua era finita la sua matrigna, Layla, madre di Mark, seconda moglie di suo padre...nonché la donna che le aveva fatto da madre. Dopo la morte di Mark, aveva iniziato a delirare e non ragionare più, regredire quasi ad uno stato infantile, fino a diventare violenta, specialmente in presenza di Miriam, colei che aveva ucciso il suo bambino. Ma Miriam non l'aveva fatto apposta, non sapeva nemmeno che la sua anima, la sua mente e il suo corpo erano stati fusi con quelli di un giaguaro selvaggio.
Layla aveva cercato più volte di ucciderla, dapprima semplicemente picchiandola. Miriam non aveva mai reagito, convinta che meritasse tutto quel dolore fisico e morale. Era sempre suo padre o Elizabetta a fermare Layla, dicendo a Miriam di scappare. Ma una sera, la povera donna tentò di pugnalare la figlioccia alla schiena. Fortunatamente Alexander intervenne subito e Miriam se la cavò con una cicatrice sulla schiena. A malincuore, l'uomo fece rinchiudere la moglie in quell'istituto, dopo aver speso un mucchio di soldi inutilmente per terapie intensive con psichiatri che venivano a curare Layla a casa.

Miriam varcò il cancello del lugubre ospedale, era davvero un edificio imponente, tutto grigio e con una forma ad U. Sicuramente era suddiviso in reparto maschile e reparto femminile.
Siccome aveva fatto richiesta una settimana prima, quando arrivò nell'ufficio informazioni venne subito raggiunta dall'infermiera che si occupava di Layla, una donna sui 45 anni, dai capelli ricci e rossicci, con un fisico ben piazzato e robusto.
Lei la condusse nella stanza delle visite, assicurandola che sarebbe rimasta nella camera con loro due per prevenire ogni incidente.
L'infermiera entrò per prima nel luogo d'incontro, parlando dolcemente con Layla, spiegandole:-E' venuta a trovarti una cara persona, tesoro. Mi raccomandolo, accoglila con tutti gli onori, è venuta da lontano e con la pioggia solo per te! Entra, cara.
All'invito dell'infermiera, Miriam avanzò lentamente, con un nodo in gola e gli occhi lucidi per l'emozione.
Le mancò il respiro nel vedere Layla dopo due anni, tanto magra da essere anoressica, ridotta ad uno scheletro, con i lunghi capelli castano chiari tagliati cortissimi e gli occhi spenti, cerchiati da profonde occhiaie.
-L-Layla.- mormorò, con la voce rotta dal pianto, in un tono quasi sussurrato.
Nel vedere la ragazza, Layla cacciò un urlo così forte da far tappare alle due presenti le orecchie e si catapultò all'indietro, cadendo dalla sedia su cui era stata seduta.
Ranicchiandosi contro la parete, fissò con occhi sgranati e furiosi l'infermiera.
-Mandala via! E' un mostro, un'assassina! E' lei la lurida tro*a da rinchiudere in questa merd* di posto, non io! E' lei! Lei! Ha ucciso il mio bambino! Infanticida!- urlò isterica, indicando Miriam con il dito ossuto, mentre lacrime amare rigavano le guance della sedicenne.
Tanto rapida da fare impressione, con quel corpo che pareve potersi spezzare da un momento all'altro, Layla si alzò e corse verso Miriam. La ragazza, come due anni prima, abbassò il capo pronta a subire la furia di quella donna disgraziata, ma l'infermiera urlando il nome della sua paziente la prese subito per le braccia tirandogliele indietro.
-Belva, bestia, mostro infame! Sei un'assassina schifosa! Me l'hai ucciso! Il mio bellissimo bambino! Tu me l'hai ammazzato, te lo volevi mangiare! Stron*a! Pu**ana!- continuò ad urlarle addosso pesanti insulti, mentre Miriam, a capo chino, iniziava a singhiozzare in silenzio.
Ansimando, Layla tirò con forza verso la ragazzina, mentre l'infermiera cercava di trattenerla per le braccia da dietro, chiamando a gran voce la sicurezza.
La paziente riuscì ad arrivare con il viso accanto all'orecchio di Miriam e con na voce lugubre e sussurrata le disse:-Sei solo una bestia. Porti solo disgrazie da quando sei nata. Tuo padre ti odia, me lo ha detto lui. Ti odia con tutto se stesso. Gli hai ucciso la moglie, il figlio e lo hai separato dalla donna che ama. Lui ti vuole morta, non vede l'ora che tu te ne vada via di casa. Nessuno ti vuole, tutto il villaggio ti detesta. Brucia all'inferno, sgualdrina.
Detto questo le morse con violenza un'orecchio, fino a farla urlare e sanguinare. Proprio in quel momento giunsero due uomini spallati che portarono via Layla, che non smetteva di urlare insulti e dimenarsi, mentre l'altra infermiera soccorreva Miriam e la disinfettava, chiedendole perdono per l'accaduto.
Mentre le applicava la benda all'orecchio, la ragazza rimase a fissare il pavimento attraverso i lacrimoni, con sguardo perso, in silenzio.

Ventiquattr'ore dopo, sotto un tiepido sole invitante, Miriam suonò al cancello in ferro battuto dell'Accademia Militare di Nord City, con il suo lungo cappotto nero addosso e le valigie tra le mani, coperte da guanti di velluto bianco, regalo di Elizabetta.
Attese che qualcuno la ricevesse, respirando piano, nervosa per l'emozione ma allo stesso tempo felice di iniziare una nuova vita, dove nessuno più l'avrebbe considerata un mostro.
 
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view post Posted on 7/5/2012, 23:42

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Il Sottile, quanto penetrante, suono prodotto dalla campanella posta di fianco all'inferriata del grande cancello all'ingresso, fece uscire una coppia di guardie dall'avamposto che si trovava non molto più ad est del portone.

-"Salve... Questa è l'accademia d'elit per gli alchimsti di stato, pietra miliare della storia di Amestris e non che centro operativo dell'esercito nazionale" Disse una delle due guardie quasi a pappagallo

L'altra guardia nel frattempo che il compagno ripeteva le frasi non con poca convinzione, squadrò la nuova arrivata, e una volta che il compagno ebbe finito disse:

-"Tu sei un'aspirante alchimista di stato... vero ?"

-"In questo caso mostraci la tua lettera di convocazione e noi ti faremo passare" aggiunse posando il suo sguardo sugl'occhi della ragazza
 
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Mizu.Elric ~
view post Posted on 7/5/2012, 23:53




Dopo che Miriam suonò, comparverò due guardie che parevano soldatini di piombo, privi di espressioni. Uno di loro, senza nemmeno guardare davvero la ragazza bionda, iniziò a recitare inutili parole sull'edificio che stava alle loro spalle. Come se Miriam non sapesse dove si trovasse e perché. Nel frattempo, l'altro soldato le chiese se lei era un'aspirante Alchimista di Stato e le chiese la lettera di convocazione.
-Ah, sì, certamente. Un attimo
Miriam si mise a rovistare nelle tasche del cappotto e ne tirò fuori una busta un po' spiegazzata, con il sigillo del Comandante Supremo già spezzato per aprirla. All'interno, vi era la lettera che "la invitava a divenire un Alchimista di Stato al servizio dell'Esercito di Amestris, per proteggere con le sue doti straordinarie il suo Paese". In altre parole, "diventare un cane dell'Esercito", come diceva suo padre con un'amara ironia.
La ragazza porse alle guardie anche un documento identificativo e la lettera di raccomandazione che suo padre aveva insistito per scrivere, firmandosi ovviamente con il sigillo della casata Yamamura e il titolo "Alchimista Intrecciavite".
 
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view post Posted on 8/5/2012, 00:24

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-"Ottimo..." disse il soldato prendendo la lettera e il documento "Forse è meglio che questa lettera venga consegnata di persona al.... mmm.. vediamo... Brigadiere Generale Alex Stevens, non vorrei che venisse persa, non voglio prenderm questa responsabilità" aggiunse la guardia poco prima di voltarsi e dirigersi veso la capannina dell'avamposto, continuando a parlare mentre camminava.

-"Una volta passato questo cancello dovrai camminare per un altro centinaio di metri fino a raggiungere il vero e proprio ingresso dell'accademia, ti basta seguire il ciottolato, ma comunque la strada è sempre dritta, non puoi perderti, una volta dentro, a sinistra troverai un bancone informativo, apporfittane per fare tutte le domande che riguardano la tua permanenza qui e i tuoi futuri esami" Disse la guardia che era rimasta li ferma immobile accennando un sorriso

Non appena il soldato fece tutti gli accertamenti aprì il cancello esclamando dalla sua postazione
-"Benvenuta nell'accademia di stato di Amestris"
 
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Mizu.Elric ~
view post Posted on 8/5/2012, 00:44




Il soldato conservò la lettera di raccomandazione del padre di Miriam e aprì il cancello alla ragazza, spiegandole che doveva seguire il ciottolato attraverso il curatissimo giardino dell'accademia per arrivare all'ingresso.
-Grazie mille per le informazioni! Buona giornata!- salutò educatamente e con un dolce sorriso la ragazza, riprendendo tra le mani le valigie e iniziando a correre per la stradina di ghiaia, affiancata su entrambi lati da una bellissima aiuola in fiore.
Saliti un paio di scalini, bussò grazie al grosso anello in ferro attaccato al portone e subito un'altra guardia la fece entrare, accogliendola con un sorriso.
Seguendo le indicazioni dei soldati trovati al cancello, svoltò a sinistra e si diresse al bancone delle informazioni con la lettera di convocazione e i suoi documenti.
-Buongiorno, sono Miriam Yamamura. Sono qui per l'Esame di Stato.- disse con la solita voce cordiale e gentile, in attesa di sapere le giornate degli esami e di ricevere le chiavi del suo alloggio.
 
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view post Posted on 8/5/2012, 01:00

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-"Buongiorno e benvenuta.. cara.." disse la donna da dietro il bancone sorridendo

-"Accomodati pure !!!" aggiuse poco dopo indicando la sedia li vicino

-"Sono stata appena informata della tua venuta, ci sono diverse stanze libere, hai qualche preferenza ?" chiesa con voce dolce e pacata
 
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Mizu.Elric ~
view post Posted on 8/5/2012, 01:12




Una donna molto gentile e dal sorriso amichevole la fece accomodare su una sedia, dall'altra parte della scrivania rispetto a lei.
Miriam le lasciò i documenti, mentre lei le chiedeva se aveva preferenze sull'alloggio.
-Nessuna particolare preferenza, mi va bene anche avere dei compagni di stanza, solo...è disponibile la camera 13?- domandò, con lo sguardo abbassato sulle sue mani, mentre stropicciava il bordo della camicietta bianca in lino finissimo con le dita, con gesti nervosi.
Il 13 era un numero che volontariamente faceva ricorrere spesso, per non scordarsi mai Mark, la sua natura e il suo più grande errore.
-Saprebbe dirmi quando sono i prossimi Esami di Stato? Sapere la data di tutti e tre mi farebbe comodo.- chiese, ritirando su il capo e sorridendo alla donna -E se magari ha una piantina dell'Accademia e gli orari della biblioteca... Non vorrei chiedere troppo.
Avrebbe utilizzato il resto della giornata per ambientarsi nell'Accademia e sistemarsi nel suo alloggio, mentre il giorno dopo avrebbe fatto un giro per la città.
 
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view post Posted on 8/5/2012, 19:17

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-"... E' disponibile la camera 13 ?" Alla domanda la segrateria tirò fuori un piccolo libricino, dalla copertina rigida dai colori vivaci, da dentro un cassetto poco più in basso il tavolo che rappresentava la scrivania.

-"Mmm... vediamo.. stanza n°13 hai detto ?... Per quel che risulta qui... è libera" disse levando gl'occhialetti trasparenti dalla punta del naso, per poi subito dopo guardare la ragazza "Chiamerò qualcuno per portare le tue valigie nella tua camera" aggiunse la donna poco dopo

-"Saprebbe dirmi quando sono i prossimi Esami di Stato? Sapere la data di tutti e tre mi farebbe comodo, e se magari ha una piantina dell'Accademia e gli orari della biblioteca... Non vorrei chiedere troppo."

-"Ma figurati è sempre un piacere... e poi, questo è il mio compito" rispose la donna ridendo, per poi prendere prendere un resiprio e dire, mantenendo sempre il suo sorriso cordiale. : "Gli esami li farai in successione, i giorni desiniati per l'esame scrito sono il martedì e il giovedì, per quello orale solitamente il lunedì e il mercoledì, mentre quello pratico il sabato, tutto dipenderà da quando ti sentirai pronta ad affrontarli. La biblioteca è aperta tutti i giorni tranne, giustamente, la domenica gli orari sono : dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00, non temere troverai un taccuino nella tua stanza dove troverai scritto tutto"

-"Se hai la pazienza d'aspettare, la tua guida ti condurrà alla tua stanza, non dovrebbe impiegare troppo ad arrivare"
 
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Mizu.Elric ~
view post Posted on 8/5/2012, 21:16




La camera 13 non era stata occupata proprio da nessuno. Miriam abbozzò un sorriso malinconico. Chissà se era singola o se qualcuno un giorno le avrebbe fatto compagnia.
La signora, davvero gentilissima, la informò sui giorni degli esami e gli orari. Quasi ogni giorno della settimana si tenevano degli esami. Chissà quanti candidati c'erano, e qual'era la percentuale di chi passava tuti e tre i test. Ciò la metteva un po' in agitazione, nonostante avesse studiato fin da piccolissima l'Alchimia con i migliori maestri che potevve avere (suo padre e la maestra Fujiko Toda di Dublith), sentiva l'urgente bisogno di rinchiudersi in biblioteca e studiare.
In camera avrebbe trovato un taccuino con tutto ciò che le occorreva. Fantastico.
-Grazie mille, aspetterò.- le disse per poi congedarsi con un rispettoso inchino del capo, allontanandosi e andando al centro dell'atrio per aspettare la sua "guida". Chissà chi sarebbe stato.
Davanti a lei c'era un'imponente scalinata in marmo, sembrava quella di un castello. Dopo la prima rampa si arrivava ad un primo pianerottolo adornato da due mezzi busti bianchi. Si poteva proseguire prendendo la rampa di destra o di sinistra, a seconda dell'ala dell'edificio che si voleva raggiungere. Il corpo dell'Accademia era strutturato con una forma particolare, con un giardino al centro e uno attorno all'esterno.
 
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view post Posted on 8/5/2012, 21:42

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Il soldato non tardò ad arrivare
-"E' lei la signorina Miriam ?" domandò alla ragazza avvicinandosi anche lui al centro piazza, per poi, successivamente la conferma, chinarsi a raccogliere le valigie, sicuramente più pesanti di quanto s'aspettasse, tuttavia non fece a al cun appezzamento, ma si limito a pronciare le seguenti parole :

-"Prego da questa parte" una volta saliti al primo piano e raggiunta la stanza, il soldato pogiò i bagagli a terra e consegnando le chiavi alla nuova arrivata si congedò dicendo :

-"Se non c'è altro o tornerei a prestare servizio"

Adesso dovresti aprire un topic in alloggi con il nome della tua stanza, iniziando una ruolata in solitaria, purtoppo non hai compagni, yuffie risponde ogni morte di papa e noi non possiamo aspettare a lei xD, la ruolata durerà 24h reali passate le quali potrai prenotare il tuo esame orale
 
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9 replies since 7/5/2012, 23:21   66 views
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