L'Uragano che si Abbatte.

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view post Posted on 29/4/2012, 11:31
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CITAZIONE
Narrato ~ Parlato ~ Pensato ~ Altri

Era solo un cancello in ferro battuto. Un semplice cancello, nient'altro.
Questione di attimi, e tutto nella mia vita sarebbe cambiato, anche la più piccola delle cose e la più ingenua delle abitudini. Ferma, come ghiaccio, non riuscivo a muovere quell'unico, fatidico, passo. Quel passo che mi divideva dal resto del mondo, che mi teneva sospesa allo spasmo, divisa tra una scelta fin troppo gravosa, una scelta che avrebbe deciso tutto. Non era un'esagerazione, se non la consapevolezza del gesto, delle conseguenze. Conseguenze...
Il sole splendeva alto nonostante ci fosse un leggero venticello, tagliente e freddo. Odiavo le mezze stagioni, e a dire la verità, odiavo tutto in generale. I raggi, caldi e magnetici, confondevano l'aria, quasi scindendola in tanti piccoli atomi, arabeschi colorati e pigmenti di dolce tepore. Tra un sospiro e l'altro, il dolce cinguettio degli uccellini assopiva la mia eterna indecisione, spingendomi a fare quella scelta, più che giusta, giustissima. Era ciò che volevo dalla mia vita, era ciò che mi ero autoimposta per tutto quel tempo. Tutti gli allenamenti, tutte le lezioni seguite, sarebbero diventate fumo. I miei sforzi, vani...no, io non volevo quello. Io volevo dare una svolta, volevo cambiare.
Ricominciare da zero e crescere, crescere e diventare sempre più forte. Ma dovevo cominciare dall'inizio, e avevo bisogno di Basi. Le stessi basi che ora, in tutta la loro maestosità, si ergevano dinnanzi i miei occhi, quasi increduli. Stretta nella camicia di pregiato lino e nei corti pantaloncini neri, me ne stavo buona buona, indecisa su quale strada intraprendere.
Ma ormai il dado era tratto, e il resto, era il caso di dirlo, era... Alchimia.
Quale sublime parola, eterno baluardo di speranza, ineruttabile sogno di diamante, che avrei raggiunto in ogni caso, anche a costo di vendermi l'anima. Così, un altro passo, e mi addentrai nel cancello semichiuso. L'Accademia, eccola...sarei dovuta entrare, lì dentro, impormi e farmi valere. Non sarebbe stato un gioco da ragazzi, anzi... forse la più grande delle mie fatiche. Sorrisi appena, quasi triste, mentre spostai lo sguardo dall'enorme struttura squadrata ad uno dei soldati messi lì fuori, di guardia. Cominciava già a guardarmi con aria stranita, come un'intrusa...non aveva tutti i torti.
Un leggero inchino, un po' smorzato, e aprii bocca.

Salve. Scusi l'improvvisa intrusione, ma sono qui per frequentare l'Accademia.

Una breve pausa. Tossii appena, per schiarirmi la voce quanto bastava per non apparire impaurita, o comunque emozionata.

Il mio nome è Arriane Dumal, ecco le mie referenze e i miei dati personali. Potete controllare.

Con disinvoltura ed esasperante sicurezza che da sempre mi contraddistingueva, porsi i documenti al secondino, rassicurandolo anche con lo sguardo. Spostai nuovamente lo sguardo sulla struttura, osservandola in ogni minimo particolare...il mio futuro, era racchiuso in quelle quattro mura.
 
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view post Posted on 30/4/2012, 10:38

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Una sigaretta dopo l'altra facevano passare il tempo alle due guardie, che attendevano sfrenatamente la fine del loro turno di vedetta, per tornare così nei loro alloggi dell'accademia.
Si sforzavano solo a dirsi qualche parola dopo ogni tiro del fumo proveniente dalla sigaretta.
Dentro la cabina della torre d'avvistamento, però, il cado prevaleva sul venticello fresco, quindi uno dei due soldadi fu costrtto a scendere davanti il cancello, che dava l'ingresso all'accademia, per evitare di morire dal caldo.

Lentamente al'orizzonte apparve una figura, di una persona, non si riusciva bene a vedere, ma pian piano l'immagine andava sempre più a migliorarsi.
Il soldato rimasto nella torre d'avvistamento accortosi della persona che veniva verso di loro avvisò il compagno, preparandosi ad usare le loro baionette in caso di un attacco nemico.

-"Proprio oggi dovevano attaccare?!" Disse il soldato davanti al cancello.

Il tizio sconosciuto ora si trovava a pochi metri di distanza dalla guardia, si trattava di una donna, capelli lunghi e biondi, alta e abbastanza bella.

-"Salve. Scusi l'improvvisa intrusione, ma sono qui per frequentare l'Accademia."

Il soldato gettò la sigaretta ormai finita a terra calpestandola con lo stivaletto, preoccupato, ma allo stesso tempo affascinato da una simile bellezza.

-"Il mio nome è Arriane Dumal, ecco le mie referenze e i miei dati personali. Potete controllare."

Il soldato non tolse lo sguardo dalle labbra della giovane, quasi impnotizzato.

-" Dai svegliati Jack, prendi il fascilo."

Disse il soldato posto nella torre di vedetta, per evitare di far fare brutte figure al suo amico.

-" Ah...vero."

La guardia prese il fascicolo e lo lesse velocemente.

-" Va bene." disse il soldato avvicinandosi alla nuova arrivata. -"Guarda ti basta seguire il sentiero per arrivare al portone d'ingresso” indicando la stradina di ciottoli bianchi - “Una volta entrata vai subito a sinistra, troverai un imponente bancone li ci sarà qualcuno che potrà darti delle informazioni più dettagliate, per l'esame di stato.” aggiunse.

-"Fedric, apri il cancello e avvisa la segretaria" disse al compagno nella torre.

Il quale immediatamente attivò la leva che fece aprire l'imponente cancello dell'entrata.

- Benvenuta in accademia!! Esclamò il soldato della torre d'avvistamento.
 
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view post Posted on 7/5/2012, 10:48
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Scusa il ritardo.

Ad accogliermi fu una guarda, piuttosto assonnata e...ammaliata dal sinuoso movimento delle mie labbra, in effetti. Ma erano tutti così pervertiti, nell'esercito? Mi venne da ridere, all'idea, ma non lo feci, rimanendo seria. Mi schiarii la voce, tossendo appena, poi rivolsi di nuovo il mio sguardo verso il soldato, che nel frattempo aveva svegliato il suo amico. Seguii alla lettere le sue istruzioni, cercando di memorizzarle nel minor tempo possibile. Alla fine, annuii, sicura.

Grazie mille, e buona giornata.

Mi addentrai nel cancello, superando la sottile soglia che mi divideva dal resto del mondo. Un'ondata di vento fresco, carico di ottimismo, mi investì, facendomi sorridere. Si, avevo decisamente fatto la scelta giusta.
Percorsi, a testa bassa, tutto il vialetto. Non badai ai particolari, ma a primo impatto sembrava ben organizzato, pulito. Arrivata al portone d'ingresso (decisamente meno imponente del cancello) lo varcai senza farmi troppi problemi, sicura. Mi guardai attorno, pensierosa..

Il bancone...alla sinistra...

Il mio volto si illuminò: trovato!
A passo più svelto, arrivai fino al bancone. Lì vi trovai qualcuno, probabilmente la segretaria. Suonai il piccolo campanellino in argento, proprio alla mai destra, richiamando l'attenzione della stessa.

Buongiorno. Sono qui per iscrivermi all'accademia...e per sottopormi all'esame di stato. A chi devo rivolgermi?
 
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view post Posted on 7/5/2012, 14:02

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Il telefono incominciò a squillare sul bancone, mentre la segretaria addetta all'accoglienza rovistava tra le scartoffie sulla scrivania.
Con una rapida mossa afferrò il telefono e rispose, a telefonare erano le due guardie all'ingresso Est, le quali avvertivano che una nuova arrivata stava andando da lei.
Nel frattempo, una guardia arrivò al bancone porgendogli un foglio con i dati della ragazza. Mettendosi gli occhiali cominciò a leggere, chiudendo la chiamata con le due guardie.

-"Buongiorno. Sono qui per iscrivermi all'accademia...e per sottopormi all'esame di stato. A chi devo rivolgermi?"

La segretaria tolse lo sguardo dal foglio rivolgendolo verso quella voce.

-"Quindi sei tu la nuova arrivata...Sei veramente carina, benvenuta nell'accademia."
Disse con un sorriso solare stampato nel volto.

-"Sai, pure mia figlia ha la tua stessa età... Da dove vieni ?"
Continuò a riempire la ragazza di domande, mantenendo quello sguardo solare.
 
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