| Era una giornata come un'altra, la calura delle prime ore pomeridiane faceva cadere le guardie, che in quel momento si trovavano in servizio, in uno stato zombesco, rendendole più lente sia nei movimenti che nei tempi di reazione, alla disperata ricerca di cervelli frescura e riparo. Il che era più che normale visto che ci trovavamo già in piena estate. In lontananza s'intravedeva una figura avvicinarsi, ma faceva troppo caldo e l'ultimo dei sentimenti che provavano le guardie era proprio la curiosità. Fino a che il ragazzo non raggiunse la postazione sedendosi in attesa di qualche reazione da parte dei soldati, che tardò ad arrivare, tant'è che il ragazzo, ormai sull'orlo dell'esaurimento nervoso, o forse perchè anche a lui il troppo sole faceva brutti scherzi, fece brillare il cancello principale, risvegliando le guardie assopite, lasciandogli credere che si trattasse d'un attacco nemico, facendone arrivare a centinaia con i fucili spianati contro il ragazzo. Le guardie una volta sul posto fecero sdraiare il ragazzo, pancia a terra, perquisendolo. Non ci misero molto a capire che si trattava d'un falso allarme, rientrando. Una volta in piedi il ragazzo spiegò che si trovava li perchè aveva ricevuto la lettera di convocazione per poter fare gli esami come alchimista, mostrando il foglio al soldato.
-”Ti costava tanto dirlo prima ?!?” domandò il militare con tono di rimprovero
-”Bene ok, visto che sei un aspirante alchimista, dopo aver riparato il cancello, segui il sentiero, ti condurrà all'entrata vera e propria dell'accademia, una volta entrato segui il corridoio a destra... capito ? A destra...fino ad arrivare ad un bancone dove troverai una signora, chiedi a lei, saprà sicuramente dirti di più” aggiunse il soldato ritornando alla sua postazione
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