L'arrivo dello Scarlatto.

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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 31/1/2009, 17:08




Era ormai giorno inoltrato,a Nort City. Nella stazione della città il treno adibito all’esercito si fermò lentamente nella sua corsia,emettendo uno stridente rumore metallico. Alcuni passanti e viaggiatori si fermarono anche se incalzati dalla fretta,mentre altri gli diedero un’occhiata di sfuggita,incuriositi di vedere chi fosse stavolta il pezzo grosso dell’esercito arrivare in quella città. Anche se erano abituati al via vai dell’esercito,erano curiosi di sapere chi avesse mandato l’esercito:alcuni si immaginavano forse un colonnello,magari un generale.. ma non era nulla di tutto questo. Dal treno invece uscì un uomo sul metro e ottanta,avvolto da un soprabito bianco,quasi cristallino,dal quale si intravedeva uno smoking del medesimo colore;la sciarpa era ben avvolta sul collo,mentre un cappello candido gli copriva con al falda gli occhi. Non aveva ne la divisa dell’esercito,ne una decorazione da qualche parte. Qualche passante sospirò un po’ deluso,ritornando alle sue faccende,mentre alcuni ragazzini radunati in un angolo iniziavano già a fare battutine su quello sconosciuto vestito in quel modo così candido. E quelle risatine e battute non rimasero inascoltate dall’uomo,che voltò la testa verso quei ragazzini;rimase immobile per qualche secondo,poi,si avviò verso di loro,lentamente,come se avesse tutto il tempo del mondo. Il più grande di quei ragazzi, lo indicò ai suoi compagni, ridacchiando divertiti,pronti già a farsi quattro risate sulla pelle di quello sconosciuto. Il capo del branco si mise davanti allo sconosciuto,con un ghigno sarcastico sul volto:l’uomo invece era tranquillo,come se non avesse minimamente nulla da preoccuparsi. Si levo il suo cappello,mostrano un volto rilassato e ovale,sul quale vi era dipinto un sorriso di cortesia,mentre i suoi occhi verdi scrutavano amichevolmente il ragazzino davanti a lui:

Buongiorno ragazzo..mi potresti dire dove si trova al strada per l'accademia di North City?

Il ragazzo davanti a lui non potè fare a meno di ridacchaire,voltandosi verso i suoi compagni che lo guardavano,facendo un cenno con la testa di assenso,inivitandolo a rispondergli:

Ehi mister,chi ti credi di essere a venire a chiedermi informazioni in questo modo?Vistoc he sei uno dell'esercito,perche non ti cerchi una cartina,bianchino?

I compagni dle ragazzo ridaccharono,guardando con ammirazione il loro capo farsi valere su quel tizio dell'esercito.Adesso volevano prorpio vedere la sua reazione:sicuramente si sarebbe arrabbiato per quel comportamento o gli avrebbe fatto una solita paternale di come erano stati scortesi,eccetera,eccetera.Ma invece,l'uomo non aveva minimamente cambiato il suo comportamento,sempre con quel sorriso cordiale sul volto:fece spallucce,per poi rimettersi il cappello bianco sopra la testa,con innaturale calma:

Daccordo,capisco...ti ringrazio comunque per la tua disponibilità e per avere perso il tuo tempo prezioso con me..

L'uomo gli offrì la mano destra,prendendo un pò di sprovvista il ragazzo.Lui si voltò verso i suoi amici,che si guardarono un pò stupiti tra loro,per poi fargli cenno di inventarsi qualcosa.Il ragazzo osservò incerto la mano,epr poi tentare un sorriso sarcatsico,stringendogliela:solo allora si accorse di una strana luce negli occhi verdi di quell'uomo,una luce che lo fece letteralmente rabrividere.Ma fù troppo tardi.Fulmieno,l'uomo battè la sinsitra sull'orologio che aveva al polso,creando alcune scintille:e al posto dell'orologio,si era formata una piccola bomba a orologeria,con un timer di 30 secondi:

...Ti ringrazio davvero,di tutto cuore.

Si voltò,senza più degnare di un parola il ragazzino,che adesso aveva iniziato a urlare di paura,mentre cercava di levarsi la bomba dal polso,mentre i compagni e qualche passante erano accorsi subito da lui,cercando di aiutarlo.I secondi correvano inesorabili,mentre l'uomo ,senza minimamente, scomporsi si dirigeva verso l'uscita della stazione,e il ragazzo continuava a urlare,pregandolo di levargliela di dosso.Infine,il timer arrivò al fatidico 0...creando un'esplosione come quella di un normale petardo.Il ragazzo,ormai a terra,con le lacrime agli occhi,era ancora paralizzato dalla paura,mentre i compagni avevano già incominciato a scappare.L'uomo non riuscì a trattenere un lungo sorriso di divertimento mentre usicva dalla stazione:quanto gli era mancata la libertà,a Kimbly.


Erano passate una ventina di minuti da quell'episodio,e L'alchimista Scarlatto camminava lentamente per la strada,immerso nei suoi pensieri,le mani in tasca, il codino leggermente mosso da un freddo vento invernale,ormai un'abitudine del nord.Era davvero buffo a pensarci che qualche giorno prima era ancora incarcerato nel carcere di massima sicurezza di Central City,e adesso camminava tranquillamente per le strade di North City,pure riabilitato.I suoi carcereri di un tempo erano divenuti i suoi liberatori..davvero buffo.Naturalmente,sapeva che lo avevano libearto per un motivo preciso,per questo era arrivato a North:trovare Marcoh e Scar,eliminando quest'ultimo una volta per tutte.Già,quell'uomo di Ishibar:non poteva permettere che una persona di Ishibar potesse essere ancora in vita,ne intaccava il suo orgoglio.Un sorrisetto gli si formò nel ripensare a Ishibar:quanti bei ricordi.Si ricordava ancora le facce di tutte le persone che aveva ucciso e che avevano incrociato il suo sguardo,e quella sensazione lo appagava già di suo.E sopratutto,si ricrdava di quel bellissimo suono ogni qualvolta che batteva le mani:BOOM, e poi tutto finiva,mentre Kimlbey osservava entusiasta il suo lavoro,appagato.
Si riscosse dai suoi pensieri,scorgendo la bianca figura marmorea dell'accademia,per poi affrettare di più il passo,arrivando al portone,per poi bussare due volte.Non era il momento di andare per sentimentalismi.Aveva un lavoro da concludere.



Edited by -Crimnson Alchemist- - 31/1/2009, 21:14
 
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Yuffie93
view post Posted on 2/2/2009, 20:56




Era un giorno come tanti a North City: soffiava il solito venticello fresco, per le strade c'era il solito via vai cittadino e all'Accademia dell'Esercito il lavoro non veniva mai a mancare.
Da quant'era ormai che lavorava senza sosta? Questo ed altro aleggiava in quei momenti nella testa del Capitano Asuke Ryukagi. Era dall'inizio della mattinata che ne stava rinchiusa nel suo ufficio, a compilare le solite inutili scartoffie... patetica burocrazia! Non era abituata a quei momenti e a quelle giornate che capitavano di tanto in tanto quando non era impegnata con le missioni e con la direzione degli esami, una come lei che l'esercito lo viveva direttamente in prima linea, e non a caso era a capo della Sezione d'Assalto. Scartoffie e ancora scartoffie, qualche visita ai Piani Alti da qualche Generale e poi ancora scartoffie.

“Tsk, ma chi me lo fa fare in fondo... sarebbe da pazzi prendere sul serio questo lavoro!”
Si disse, lanciando un'occhiata di disdegno ai documenti.
Era arrivata l'ora di concedersi una meritata pausa! Senza pensarci due volte la ragazza lasciò sulla scrivania il resto del suo lavoro e senza degnarlo di uno sguardo uscì dal suo ufficio.
Attraversò i corridoi dell'ala est dell'Accademia, procedendo verso l'esterno... aveva bisogno di prendere una boccata d'aria e di schiarirsi un po' le idee.
Proprio quando si ritrovò nella hall pronta ad uscire dall'ingresso principale, sentì bussare al grande portone. Facendo segno al portinaio di non scomodarsi, decise di occuparsi lei stessa del visitatore, visto che c'era... in ogni caso avrebbe guadagnato qualche punto a favore: se dietro la porta ci fosse stato un nuovo aspirante Alchimista di Stato o se ci fosse stato qualche pezzo grosso inviato da Central City.
Ripensandoci, in quel periodo il flusso di reclute e di Alti Ufficiali che arrivavano al Nord era visibilmente aumentato, per cui ci si poteva aspettare di tutto.
Senza indugiare oltre, Asuke aprì la portone d'ingresso: si ritrovò davanti un uomo alto e piuttosto elegante, vestito con un soprabito ed uno smoking bianco, insolito per un ambiente militare.
La ragazza stava per accogliere lo sconosciuto esordendo con la solita frase
“Dichiari nome e intenzioni, prego.”, ma qualcosa la bloccò: il viso dell'uomo le era familiare, era sicura di averlo già visto da qualche parte, di sicuro però non in giro per un'Accademia. Dal suo abbigliamento non sembrava di certo una recluta o un soldato di basso grado... Che fosse un Alchimista di ritorno da una guerra, a cui è era dato l'ordine di trasferimento?
Questo avrebbe potuto scoprirlo solamente venendo a conoscenza dell'identità dello sconosciuto.
Dopo alcuni istanti passati ad osservare l'uomo, la ragazza si decise a parlare.

-Benvenuto all'Accademia militare di North City! Dichiari nome e intenzioni prima di tutto...-
Fece qualche passo spostandosi dall'ingresso, in modo da far passare il nuovo arrivato. Continuava a guardarlo con sguardo impassibile, ma allo stesso tempo indagatore.
 
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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 4/2/2009, 20:12




Finalmente dopo qualche minuto il grande portone dell'accademia si aprì,mentre una ragazza si era messa a qualche passo dall'ingresso,chiedendogli nome e intenzioni.Kimlbey alzò leggermente lo sguardo, posandolo sulla nuova arrivata,che continuava a fissarlo impassibile e indagatore. L'alchimista Scarlatto non riuscì a trattenere un piccolo sorriso divertito nell'osservarla:quella ragazza lo stava guardando come se stesse cercando di ricordare qualcuno o qualcosa,come se il viso di Kimbley gli fosse familiare. Naturalmente,in quegli ultimi tempi si era abituato a quello sguardo:pochi non conoscevano nell'esercito il volto o il nome di Kimbley, famoso soprattutto per le sue azioni a Ishibar.Molti si erano chiesti come mai avesse ucciso quei tre generali alla fine della guerra:per molti era stata un mossa stupida,visto che si era rovinato praticamente la carriera e la vita,finendo in marcire in prigione. Ma Kimbly non aveva mai fatto qualcosa se non per trarne un vantaggio. E per la pietra filosofale,rimanere in carcere per alcuni anni senza che nessuno sapesse la verità era come una manna dal cielo. Certo,gli homunculus sapevano bene il fine dell’azione dell’ alchimista:ma poi non l’avevano liberato?No,tutto sera andando come voleva lui.Ma c'era una cosa che inq uella ragazza aveva attirato particolarmente;da sotto il cappello bainco,gli occhi verdi di Kimbley incontrarono quelli castani della ragazza:e lì,riconobbe facilmente quegli occhi:gli occhi di chi non si faceva molti scrupoli a uccidere,che se glielo veniva ordinato.Si,erano prorpio quegli occhi da assassino che molti ad Ishibar avevano preso.Potè riconsocere anche una vena anscosta di vendetta in essi,ma non ci fece molto caso:a lui al vendetta interessava poco,era un sentimento che non gli si addiceva proprio a nulla.Lui non uccidvea per vednetta o per fare dei favori a qualcuno:lui uccideva quando gli veniva ordinato,quando doveva cocnludere un lavoro,tutto qui. Ma adesso doveva dare una risposta a quella ragazza sul portone,che aspettava uan risposat alla sua domanda:

Ma guarda un pò..lasciare una giovane soldatessa a quest'ora del giorno a far ricevere i nuovi arrivati..non deve essere un alvoro piacevole,vero?Scometto che preferirebbe andare al fronte e combattere seguendo il suo dovere..dopotutto,abbiamo degli occhi simili...

Lentamente Kimlbey alzò la mano destra per poi portarla sul cappello,con l'intenzione di levarselo in segno di cortesia.Riamse però qualche secondo fermo prima di toglierselo:così facendo,la ragazza potè scorgere sul palmo della mano il cerchio alchemico disegnato su di esso,quel cerchio alchemico che aveva fatto saltar in aria un sacco di persone senza pensarci due volte:

Comunque,per rispondere alla sua domanda,sono Zolf J. Kimlby,inviato qui da Central City da parte del comandante Supremo Bradley per concludere un certo lavoro.Piacere di conoscerla,signorina..?

Kimbley si levò il cappello,mostrando la sua solita aria affabile e il suo sorriso gentile,ormai usato molte volte quando si trovava in quelle circostanze,per poi ofrigli la mano sinistra,coem se Kimbly volesse fare sulla ragazza lo stesso scherzetto che aveva fatto a quei ragazzini che lo avevano preso in giro alla stazione.



 
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Yuffie93
view post Posted on 4/2/2009, 21:40




Il gentile modo di fare dell'uomo aveva qualcosa di ambiguo e di sospetto. La ragazza lo capì nell'istante in cui questi si era educatamente tolto il capello, quando poté guardarlo bene dritto negli occhi: il suo sguardo così intenso la inquietò un attimo, ma non di certo per l'atteggiamento così dannatamente falso che lasciava trasparire in apparenza, ma per il modo con cui lui la stava osservando a sua volta, quasi come se al primo sguardo avesse capito con chi avesse a che fare. Ad ogni modo, Asuke era sicura di averlo già visto da qualche parte, doveva solamente ricordarsi dove e in quale occasione.
La verità non si fece attendere oltre, appena l'uomo si fu presentato finalmente si ricordò tutto.
Aveva sentito parlare di lui in diverse occasione in passato, quando ancora risiedeva a Central City all'inizio della sua carriera nell'esercito, ma mai si sarebbe immaginata che prima o poi si sarebbero trovati faccia a faccia. Oltre che per sentito dire, conosceva la storia di quell'uomo: il suo nome era riportato nella maggior parte dei pochi archivi dell'esercito rimasti in cui si parlava del massacro di Ishbar, e lui era uno degli artefici.
Era perfettamente coscente che colui che aveva di fronte non era un semplice Alchimista di Stato o un Alto Ufficiale di Central City, ma un pericolosissimo quanto abile assassino al servizio dell'esercito che, dopo il suo intervento nella sanguinosa guerra di Ishbar, era riuscito a guadagnarsi alcuni anni di galera grazie alla propria condotta. Divenuto famoso grazie alla propria Alchimia Esplosiva, adesso Kimbley era di nuovo in libertà, pronto a sporcarsi nuovamente le mani per servire l'esercito. Il giovane Capitano sapeva della notizia della sua scarcerazione, graziato chissà per quale oscuro motivo dal Comandante Supremo King Bradley in persona, ma non si sarebbe minimamente aspettata un suo arrivo a North City.
I sospetti della ragazza ebbero la prova definitiva... Ora quell'uomo, elegantissimo e palesemente ipocrita nel suo atteggiamento, si era presentato a lei e pretendeva giustamente una risposta.

-Asuke Ryukagi, Capitano e Coordinatrice della Sezione d'Assalto di questa Accademia.-
Disse in tutta risposta, con estrema tranquillità, senza dare accenno di voler abbassare lo sguardo.
Al contrario delle aspettative, Asuke non era minimamente intimorita da quell'uomo. Non poteva certo dire di stimarlo per le sue azioni, ma sotto sotto lui faceva il suo stesso lavoro e utilizzava tra l'altro un'Alchimia simile alla sua per uccidere. Doveva in ogni caso stare allerta con un individuo del genere, per la sua identità e per il fatto che era un suo superiore oltretutto, dato il suo grado di Maggiore, anche se non sembrava il tipo da dare peso alle stupide e inutili formalità dell'esercito.

-Zolf J. Kimbley... E' un vero piacere per me fare la sua conoscenza, Alchimista Scarlatto. Sa, ha davvero ragione... questo genere di lavori sono una vera rottura in tutta onestà, ma la questione cambia se si incontrano personaggi come lei.-
Un sorriso sfacciato e distaccato era apparso sul viso della ragazza, la quale aveva completamente ignorato la mano tesa di Kimbley... aveva notato i cerchi alchemici disegnati sui palmi delle sue mani e non ci teneva affatto a finire arrostita da uno come lui.
-Se vuole seguirmi dovrebbe compilare alcuni documenti per ufficializzare il suo ingresso in Accademia... nulla di particolare, sono giusto le solite scartoffie.-
E senza attendere risposta comiciò a camminare verso le scale che conducevano al primo piano.
 
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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 6/2/2009, 21:22




Kimbley inarcò un attimo un sopracciglio,sopreso per come lo aveva liquidato la ragazza;e li non potè che sorridere divertito.Anche se quella ragazza sapeva che aveva a che fare non con un principiante, con un assassino di primo ordine,lo aveva trattatto in modo distaccato,senza essere minimamente intomorita da lui,come si faceva quando si aveva a che fare con un proprio superiore,nent'altro.Ma la cosa che aveva sopreso lo Scarlatto,era stato sempre il suo sguardo:non aveva minimamente abbassato il suo dai suoi occhi evrdi,anzi,lo aveva sostenuto senza tanta difficolta,come se avesse visto di peggio nella sua carriera.Inoltre..aveva ignorato completamente la sua mano tesa...cosa che invece molte altre persone,compresi anche militari ad Ishibar, avevano fatto,saltando stupidamente come un pacchetto di petardi.Sembrava adavvero che quel Capitano sapesse il fatto suo,e che non fosse il solito soldato avanzato di livello senza combattere,ma rimanendo su una scrivania o pagando bustarelle ai suoi superiori.Già,smebrava porprio il soldato che seguiva il suo dovere,ovvero obbedire agli ordini combattendo e sconfiggendo il nemico...e a Kimlbey apprezzava le persone che avevano una così forte volontà.
Alzò el spalle,minimamnte risentito per quel sorriso e quel comportamento sfacciato:dopotutto,chi era lui per giudicare,visto faceva l'amabile e il sorridente quando il lavoro glielo richiedeva.

Bene..lo prenderò come un complimento.

Si rimise in testa il suo cappello bianco,sistemandosi anche un attimo il nodo della sua cravatta,per poi emttersi le amni in tasca,continuando ad osservare la figura di Asuke che stava salendo per le scale dle primo piano.Forse aveva sottovalutato quel viaggetto al Nord:dopotutto,anche se il suo lavoro gli obbligava di avere come priorità di eliminare Scar e trovare Marcoh,ficnhe non li avrebbe trovati sarebbe dovuto rimanere lì come un normale maggiore,eseguendo gli ordini che gli venivano importati dai suoi superiori;,e se davvero tutti i soldati di North erano simili a quella ragazzina,ci sarebbe stato da divertirsi.Si incamminò dentro L'accademia,a passo tranquillo,entrando dentro l'hall e salutò,alzando leggermente il capello,il portinaio seduto al suo posto,incuriosito per l'arrivo di quello strano tipo vestito elegantissimo.Si incamminò anch elui epr el scale,arrivadno prorpio accanto ad Asuke,tenendo sempre quell'aria affabile,anche se un piccolo sorrisetto divertito si era formato sul suo volto:

Mi dica signorina Asuke,da quanto è qui a North City?Per caso non l'avranno trasferita qui da qualche parte come hanno fatto con me?Sà,sono un pò indietro sulle nuove dell'esercito, e durante mia vacanza nel carcere di Central il massimo che avevamo era il secondino con il suo giornale.

Kimbley aveva detto quelle parole tranquillamente,come se per lui essere andato in prigione era stato solo un piccolo contrattempo,continuando a seguire Asuke accanto a lei..



Edited by -Crimnson Alchemist- - 6/2/2009, 21:57
 
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Yuffie93
view post Posted on 8/2/2009, 21:23




L'Alchimista Scarlatto non sembrava per niente risentito dal comportamento distaccato e spavaldo di Asuke, anzi, in un certo senso sembrava quasi divertito malgrado la sua aria da indifferente gli conferisse un atteggiamento da menefreghista. Ma non poteva dare niente per scontato, in fondo lei conosceva la storia di quell'uomo solo come era stata resa nota all'esercito, a distanza di anni tra l'altro visti i pochi anni di carriera che aveva alle spalle. Non sapeva né i dettagli né le ragioni che avevano spinto quell'assassino, che altri non era che un Alchimista di Stato come lei, a mietere tutte quelle vittime senza fare distinzione tra alleati e nemici tanto da ammazzare perfino alcuni Generali. Non era stato solo un ordine di sterminio, ma una vera e propria carneficina. L'unica cosa di cui era certa era che, se Kimbly si era spinto a tanto, doveva esserci dietro una questione molto più complicata e pericolosa, ma allo stesso tempo proficua, di quanto si potesse credere. Non ci trovava nessun'altra possibile soluzione per cui qualcuno sarebbe disposto a buttare via alcuni anni della propria vita per marcire in una prigione dell'esercito. E sicuramente erano questioni altrettanto importanti che avevano spinto il Comandante Supremo a decidere la sua scarcerazione e il suo trasferimento a North City.
In quei momenti questo e altro passavano per la testa del giovane Capitano. Ma per il momento la ragazza decise di non darsi troppe noie: in fondo non gli importava minimamente chi fosse o cosa avesse fatto in passato quell'uomo, le bastava che non combinasse casini in quell'Accademia. Inoltre, se avesse voluto attingere da lui qualche informazione per trarne qualche vantaggio, avrebbe potuto farlo avendo a disposizione tutti i mezzi che voleva... non era di certo il tipo di persona da farsi sfuggire un'occasione simile.
La ragazza continuò a fare strada allo Scarlatto, rivolgendosi a lui con il medesimo atteggiamento dimostrato durante la loro prima conversazione.

-Casualità della vita, sono stata trasferita anch'io da Central City circa un anno fa, ma non sono stata l'unica. In quel periodo c'era una grave carenza di personale qui al Nord e così mi è toccata questa sorte... alla fine però non è così male, dopo un po' ci si fa l'abitudine.-
Rispose alla sua domanda proprio nel momento in cui, finite le rampe di scale, i due dovettero deviare il loro percorso verso l'Ala Est dell'Accademia, verso gli uffici.
-In ogni caso le consiglio di aggiornarsi riguardo gli avvenimenti degli ultimi anni, Maggiore. Non si immagina nemmeno quanti cambiamenti abbia subito l'esercito ultimamente...-
 
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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 9/2/2009, 21:01




Kimbly ascoltò le parole di Asuke,continuando a tenere quella sua aria tranquilla e divertita,stando sempre accanto al Capitano,che dopo aver finito le rampe di scale aveva deviato verso gli uffici.A quanto aveva capito quella ragazza era già a North da ben un'anno,quindi doveva essere abbastanza esperta di tutta l'accademia,e sopratutto, di chi ci comandava.Era una cosa che Kimbly si sarebbe ricordato molto bene in futuro,visto che fino a che non avesse avuto un'altro ordine da Central,sarebbe dovtuo rimaner li per il caso Scar.E conoscere affondo chi comandava li era una delle prime cose che lo scarlatto avrebbe dovuto fare,se non voleva avere problemi futuri.Alle ultime parole del Capitano però,Kimbly scosse la testa,scettico,come se quell'affermazione che aveva appena fatto la ragazza fosse stata quasi una sciocchezza:

-Cambiamenti nell'esercito eh?Si,ne ho sentito accennare qualcosa qualche giorno fà quando ero a Central.Beh,forse potrebbe avere ragione..oppure no,Capitano.Dipende molto dai punti di vista.
La prego però di evitare di chiamarmi con il mio grado,signor Kimbly può bastare.


Il piccolo sorriso di Kimbly aumentò,mentre una strana luce si accese nei suoi occhi,ricoperti dal cappello bianco:una luce indecifrabile,per chi non consoceva bene l'alchimista Scarlatto.Cambiamenti enll'esercito..quante volte in prigione aveva sentito dal giornale del secondino quella affermazione.Molti erano scettici su questo,altri ottimisti,ma Kimbly ne era sicuro:l'esercito sarebbe rimasto sempre lo stesso,ne più ne meno.
Il lupo perdeva il pello,ma non il vizio.
Quella frase bastava e avanzava per il pensiero di Kimbly.Davvero quella ragazzina pensava che quei cambiamenti apportati metre lui era in prigione avevano cambiato l'esercito?No,quelli non erano cambiamenti,ma mosse ben predefinte già da molto tempo.Già dalla guerra civile di Ishibar.E la conferma defintiva l'aveva avuto quando gli homunculus lo avevano fatto scarcerare da Central.Quelli erano solo gli ultimi preparativi per lo scontro finale che lui aspettava da tanto tempo:gli umani contro gli umani evoluti,lo scontro che avrebbero cambiato quel mondo.
E lui non aveva la minima intenzione di perdere lo spettacolo.
L'alchimista Scarlatto Continuò a seguire Asuke,fischiettando divertito,mentre quella luce indecifrabile illuminava i suoi occhi:

-E quindi l'hanno trasferita da Central fino al lontano Nord.Devo ammettere però che deve avere lavorato tanto se è riuscita a raggiungere il grado di Capitano a Central.Non è che per caso anche lei è un cane dell'esercito,signorina Asuke?-



Edited by -Crimnson Alchemist- - 9/2/2009, 22:31
 
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Yuffie93
view post Posted on 12/2/2009, 21:28




La reazione di Kimbly alla sua ultima affermazione aveva un che di sospetto. Questo non faceva altro che aumentare i dubbi di Asuke nei confronti di quell'uomo, che nascondeva le proprie reali intenzioni dietro un sorriso affabile e un modo di fare gentile. Peccato che gli occhi da assassino che si ritrovava lo tradissero a meraviglia...
Probabilmente Kimbly era una delle poche persone all'interno dell'esercito che avesse ben chiaro ciò che stava succendo dietro le quinte di quel bel teatrino, messo in scena dal Comandante Supremo per nascondere le vere intenzioni dell'esercito dietro ad una maschera. E chissà quante persone erano coinvolte in quei progetti.
Ma Asuke era quel genere di persone abituate a rimanere sulla propria strada fino al raggiungimento dei propri obiettivi, senza tenere conto del resto o dei mezzi. Dall'inizio della sua carriera, la ragazza aveva perseguito i suoi fini attraverso l'esercito, e al momento la situazione non era cambiata di molto, malgrado l'elevata posizione che occupava, continuava a seguire la sua filosofia di vita:
"Never look back and never think twice". Aveva vissuto quei pochi anni all'interno dell'esercito approfittando dei vantaggi che poteva trarre dall'essere un'Alchimista di Stato, senza curarsi per quale scopo fosse usata dall'esercito. E probabilmente avrebbe continuato per quella strada fino al raggiungimento dei suoi obiettivi, a meno che non si fosse reso necessario un "cambiamento di programma".
Ma quel suo atteggiamento da indifferente poteva essere solo un vantaggio per lei, visto che in quell'ambiente chi troppo sapeva poca carriera faceva...

-Non la vedo convinta signor Kimbly... la vita in prigione l'ha resa pessimista oppure il suo pensiero si basa sui qualcosa di concreto?-
Senza usare mezzi termini, decise di stare al gioco dello Scarlatto, ma giusto per un semplice sfizio personale, anche se in fondo Kimbly era l'ultima persona che avrebbe voluto avere come intralcio e non ci teneva particolarmente a mostrarsi troppo consapevole di ciò che sapeva.
-In ogni caso ci tengo a precisare che il mio commento non era riferito solamente alla struttura in sé dell'esercito, ma anche ai suoi componenti... basta che si guardi intorno, noterà da che genere di persone è composto questo bell'esercito: i Piani Alti a fare la bella vita e a dare ordini, mentre ai Piani Bassi i soldati in servizio si alternano di continuo, perché in fondo tutti noi non siamo altro che pedine pronte a essere sacrificate e ad essere sostituite per il Re, nient'altro. A parte questo sono anch'io un'Alchimista di Stato, ci ha azzeccato complimenti.-
In quel mentre i due arrivarono all'ufficio adibito alle ammissioni in Accademia. La porta chiusa confermava che la stanza fosse vuota al momento: senza perdere altro tempo, la ragazza estrasse da una tasca il duplicato di chiave in suo possesso e dopo un paio di giri nella serratura aprì la porta ed entrò nell'ufficio. Fatta un po' di luce, il Capitano si sedette dietro la scrivania e, una volta che anche lo Scarlatto ebbe preso posto davanti a lei, tirò fuori da uno dei cassetti del mobile alcuni documenti che riportavano il sigillo dell'Accademia e dell'esercito di Amestris.
-Ecco qui, le basta compilare questi per ufficializzare definitivamente il suo ingresso in Accademia...-
Detto questo gli porse i fogli e una penna.
 
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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 22/2/2009, 22:56




Le parole della giovane capitana alla sua considerazione non lo presero affatto di sprovvista:vedendola negli occhi la prima volta si era accorta dei suoi occhi da assassina,e già nel parlare e nel suo modo di fare aveva capito con chi aveva a che fare.Pensava davvero comunque che lo scarlatto fosse così allocco?Aveva capito bene che quella ragazza voleva stare al suo gioco,come per levarsi uno sfizio personale,ma sfidare in quel gioco Kimbly era come pensare di suicidarsi.Se qualcun'altro gli avesse risposto in quel modo,non ci avrebbe pensato due volte a trasformarla in una magnifica bomba e farla espldoere seduta stante.Già,una bomba..una meravigliosa bomba.Da quanto non faceva una trasmutazione seria?Quando era stato rilasciato aveva fatto lo scherzetto dell'orologio al secondino e a quel ragazzino alla stazione;ma sentire quel rumore assordante,quel odore di zolfo,la desolazione e la distruzione dopo quello spetaccolo..quanto gli mancava.Strinse il pugno destro nella tasca del cappotto,continuando a camminare per il corridoio,cercando di ricorrere al suo autocontrollo:non era ancora il momento adatto.Quando finalmente avrebbe inizato la caccia a Scar si sarebbe sfogato come non mai.Ma per adesso,era meglio controllarsi.
Continuò a tenere la sua aria tranquilla,sorridendo divertito nella conferma della sua domanda:

Be,ormai sono abituato a riconoscere i colleghi.Devo ammettere che questa è una piacevole sopresa per me..penso che mi potrebbe essere utile durante il mio soggiorno qui al Nord.

Subito dopo aver detto quelle parole,i due arrivarono all'ufficio che stavano cercando;segui con lo sguardo, tranquillamente ,senza dire neanche una parola,Asuke,mentre lui si sedeva nella sedia davanti alla scrivania,levandosi il cappello e appoggiandolo sul mobile di fronte a lui.Prese i fogli e la penna che gli venivano offerti,per poi sfogliarli senza neanche tanto interesse,come se quella fosse una parte inutile del suo lavoro.Iniziò a compliare i fogli,scrivendo velocemente,con l'intenzione di levarsi di torno quella parte burocratica stupida e inutile.Solo a un certo punto fermò la penna,per poi alzare lo sguardo,ed osservare la ragazza dritta negli con i suoi.Quei verdi e pentranti occhi che avevano ucciso senza pietà:

Signorina Asuke..prima di entrare qui in Accademia le voglio accennare al mio lavoro:a quanto pare,secondo alcuni fonti dell'esercito,l'uomo di Ishibar chiamato Scar dovrebbe trovarsi qui a Nord.Non sappiamo se sia vero o no,ma il Furher non vuole più avere problemi di questo genere.Per questo mi hanno mandato qui,dandomi carta bianca su come comportarmi.Quindi,penso che lei abbia capito:non voglio nessuna intromissione nel mio lavoro,ne voglio che qualcuno si interessi a questo caso senza che mi sia stato riferito.Inoltre,voglio essere il primo a sapere se è stato avvistato lui,oppure dei suoi possibili complici.
Quell'uomo è mio.
Lo solo avvertita perchè è un alchimista di stato,tutto qui,non ho altro da aggiungere..


I suoi occhi verdi si illuminarono di una luce temibile,che avrebbe fatto paralizzare dal terrore una qualsiasi persona normale,mentre lo Scarlatto appoggiava i fogli compliati e la penna sul tavolo,riprendendo poi il suo sorriso cordiale e ipocrita come sempre.

Bene..penso che non ci siano più problemi burocratici adesso,vero Capitano?



Edited by -Crimnson Alchemist- - 4/3/2009, 14:17
 
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Yuffie93
view post Posted on 3/3/2009, 19:04




Asuke ascoltò con attenzione le parole dello Scarlatto: proprio come immaginava, Kimbly era stato scarcerato ed inviato a North City per svolgere una particolare missione, una caccia all'uomo che probabilmente solo lui avrebbe potuto portare a termine. Aveva sentito diverse volte nominare il nome di Scar al Dipartimento Informazioni quando lavorava ancora a Central City, ma non sapeva praticamente nulla sul suo conto se non che era un pericoloso assassino originario di Ishibal.
L'incontro con lo Scarlatto si stava rivelando sempre più interessante per la ragazza. Rimaneva comunque convinta che la scelta più saggia da fare sarebbe stata quella di evitare qualsiasi genere di intromissione nella missione di Kimbly.

-Sospettavo che si fosse recato al Nord per questioni non proprio “ordinarie”, Sig. Kimbly... non ha di che preoccuparsi, farò in modo che il motivo della sua visita non si divulghi troppo all'interno dell'Accademia in modo da evitarle qualsiasi tipo di fastidio. Tanto immagino che i Piani Alti siano già al corrente di tutto.-
Restituì allo Scarlatto un sorriso sprezzante, come se volesse fare intendere che a lei, gli affari degli altri, non importavano minimamente, a meno che questi non le avessero fatto comodo per raggiungere i propri obiettivi.
-Molto bene, ora che il suo ingresso in Accademia è stato attestato è libero di andare Maggiore, pardon, Sig. Kimbly... le consegno le chiavi del suo alloggio, così potrà andare a riposarsi se vuole. Non dovrebbe avere problemi a trovare il Dormitorio adibito ai Soldati visto che si trova anch'esso qui nell'Ala Est, ma se ha bisogno di indicazioni non esiti a chiamare.-
Detto questo gli consegnò la sopracitata chiave, recuperata poco prima da un altro dei cassetti della scrivania.
 
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-Crimnson Alchemist-
view post Posted on 4/3/2009, 14:36




Kimbly chiuse gli occhi,sorridendo compiaciuto per la risposta della ragazza.Ormai aveva avuto la conferma che la giovane Alchimsita non si sarebbe intromessa nel suo lavoro,visto il suo sorriso sprezzante,anche se aveva capito che se avesse trovato qualche vantaggio nel caso Scar per raggiungere i suoi obbiettivi,allora non si sarebbe fatta molti problemi.Ma per adesso a lui bastava così.Infondo,chi poteva dirlo:forse quella ragazza gli sarebbe stata utile a un certo punto.Si,c'erano motle possibilità:una persona con i suoi stessi occhi poteva essere sempre un'aiuto prezioso,anche se lui preferiva lavorare da solo e non avrebbe mai permesso che ad eliminare Scar fosse qualcun'altro.
Era una questione personale.
Lo Scarlatto riaprì gli occhi,prendendo poi al chiave dalla mano della ragazza,sorridendogli sempre cordiale:

-La ringrazio per la disponibilità,Capitano Asuke.Sono felice di vedere che ha già capito come stanno le cose.Non credo che avrò problemia trovare la mia stanza..ma visto che me lo ha proposto,le consiglio di stare pronta..anche se è un mio lavoro,una mano mi può essere sempre utile.-

Sena più dire nulal,lo scarlatto si alzò dalla sedia,prendendo il suo cappello appoggiato sulla scrivania e rimettendoselo in testa.Si voltò,dando el spalle ad Asuke,per poi dirigersi verso passo tranquillo verso la porta:

-Arrivederci,Signorina Asuke.E' stato un piacere...fare la sua conoscenza.

Un lungo sorriso si fromò sul suo volto,mentre la figura bianca dello Scarlatto apriva la porta,scomparendo poi quando si chiuse.

 
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