Nera93 |
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| narrato *pensato*-parlato- ( traduzione) Quella mattina molto presto aveva preso la prima traballante carretta che passava a Resembool per arrivare alla stazione, non aveva voglia di farla a piedi , passando davanti alla casa della signora pinaco sorrise , li abitava una ragazza davvero buffa. A metà strada si mise a piovere *accidenti!* continuò a piovere anche sul treno la gente si ammassava negli scomparti, ma nel suo per fortuna entrò solo un giovane che scese alla stazione dopo. Per il resto del viaggio rimase sola, osservava trepidante il paesaggio , benchè fosse mattina presto il cielo era nero. Fuori era un turbine d'aria misto a pioggia , un uragano? I Fulmini si rincorrevano di qua e di là nel cielo scuro , che veniva illuminato a tratti dal loro passaggio , anche le nuvolone temporalesche brillavano della loro luce. E l'acqua continuava a cadere sempre di più, le sue gocce si appiccicavano per un momento contro il vetro dello scompartimento ,ma scivolavano nella scia di condesa vaporosa che si lasciava dietro il treno. Un prete bussò allo scompartimento ma vedendo lo sguardo di Sakura perso nel vuoto pensò di non disturbare e tirare di lungo verso un scompartimento più allegro. Questo era un suo brutto difetto, tutti la evitavano come la peste , forse perchè sapeva solo comunicare sentimenti negativi. *mahhhh* si stiracchiò Sakura , guardò avanti e si alzò , la prossima era la sua. quando scese un ragazzo le venne addosso, forse era inciampato , le conficcò un gomito nelle costole. Sakura boccheggiò e mandò un accidente alla figura che si allontanava.-Eto....mu ne shi ?-( e adesso?.....è complicata questa mappa) parlò nel suo dialetto grattandosi la testa con leggerezza, tirò su gli occhiali e mise a fuoco la mappa disegnata da una sua vicina di casa. Si avventurò per le strade, che prufumavano di pioggia. Smise e lei potè abbassare il cappuccio del cappotto maschile appartenuto in precedenza al fratello , e osservare le nuvole che se andavano lasciando un bellissimo indaco nel cielo.
Adesso c'èra davvero davanti a quei cancelli come aveva sempre sognato, era ora di pranzo, sperava di non interrompere nessuno, entrò piano dal cancello socchiuso *qualche distratto sicuramente* adesso era daventi a un bellissimo portone * ohe si ne !* ( buona fortuna alla vita , modo di dire della sua gente ) -Molto bene bussiamo -chiuse le nocche e picchiò sul portone e rimase in attesa aspettando che qualcuno rispondesse.Edited by Nera93 - 4/5/2008, 11:47
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