l'arrivo di Sam

Pioveva. Una figura si prestava ad arrivare in accademia. Era stanca. Pensava ancora al suo amico morto, ormai da tempo, ma Sam custodiva ancora il rimorso di non aver pianto quella notte, quando lui morì davanti ai suoi occhi. troppe lacrime aveva versato. Doveva farsi forza e continuare a camminare. mancava poco ormai. Il suo mantello era bagnato dalla pioggia che batteva forte.
*anche la pioggia dannazione. questa non ci voleva.
Continuava a camminare, con i piedi dolenti ormai, dopo i chilometri fatti a piedi per arrivare fin li.
Ormai era arrivata. Si mise pazientemente ad aspettare che qualcuno le aprisse il cancello.
*Speriamo che mi aprano in fretta, se no mi prendo un bel raffreddore ed è l'ultima cosa che mi serve.

- signorina Fan, signorina Fan!
L'uomo corse velocemente per raggiungere l'austera donna seduta dietro una scrivania ricoperta da varie scartoffie e documenti.
- Che c'è? - rispose lei sgarbatamente. Quel giorno Fan era piuttosto furiosa: il suo capo, Ukoku, aveva lasciato l'ufficio senza neanche avvertire per farsi un giro in città, scaricando tutto il lavoro a lei. Almeno aveva avuto la sua piccola vendetta in quanto fuori pioveva troppo per poter fare qualunque cosa.
- C'è una ragazzina davanti ai cancelli, come ci dobbiamo comportare?
Fan sospirò, poco entusiasta dallo scoprire per l'ennesima volta che i pochi soldati che erano presenti nell'Academia di North City erano solo degli inetti scansafatiche.
- Ascoltami bene: adesso tu scendi, raggiungi questa ragazzina e le chiedi cosa vuole. Se è una nuova recluta, tanto meglio: abbiamo giusto bisogno di personale qui. Avanti scattare! - Fan tornò a immeggersi nel suo lavoro mentre l'uomo correva all'ingresso. Fortunatamente l'ufficio era al piano terra, perciò non c'impiegò molto tempo.
Aprì il cancello alla ragazzina e le chiese, cercando di darsi un'aria autoritaria: - Ehm... questa è l'Accademia militare di North City. Dichiarare nome ed intenzioni.