La grande città era un mostro di cemento, sangue, asfalto, metallo e sudore. Centinaia di migliaia di persone gli sfilavano accanto, come portate sul tavolo di un grosso ristorante self service.
Eppure, fino a quel momento, si era astenuto dall'assaggiarne. Non per paura, non per mancanza di appetito (quello lo aveva sempre) ma per priorità.
Questione di principio.
Dopo essere sgusciato fuori, libero, dalla casa del Vecchio, la prima cosa da fare era trovare un bel rifugio sicuro. Comodo, adeguato alle sue necessità. Discreto, intimo.
Non era una ricerca facile. Non in un posto dove tutti, dal primo all'ultimo, si ostinavano a distrarlo da questo suo proposito. I peggiori erano i bambini. Lui non ricordava di esserlo mai stato. Qualche vago ricordo, ma di una vita già adulta, già dolorosamente consapevole. Ecco cosa aveva. Solo quello. Come lampi di luce azzurra in un vasto nulla scuro.
Fu quasi per caso che, a lato di una grossa via periferica, trovò un cantiere abbandonato. Stavano costruendo un magazzino? O forse un condominio, non si riusciva a capire troppo bene. Parte del tetto era franato, lasciando macchine e edificio parzialmente accartocciato. E poi, probabilmente, era stato dimenticato, abbandonato al suo destino, mentre attorno la città continuava a crescere in piccole case popolari. Forse il terreno non era ideale per costruzioni così enormi, e speravano che piano piano cadesse da solo, quel mostruoso ammasso di mattoni e metallo.
Ma per lui, quella era la tana ideale. Buia, silenziosa, accanto ai pascoli delle più indifese pecorelle: le famiglie con prole.
Certo, l'istinto del lupo, diversamente da quello che si potrebbe pensare subito, non lo avrebbe mai spinto a fare razzia così vicino alla sua nuova casa. Si deve sempre scegliere la mandria più lontana, per mangiare. In modo che, in caso di necessità, gli armenti più vicini e comodi fossero sempre placidi e a portata di mano...
...avrebbe aspettato un po, prima di mettersi in caccia.
Doveva conoscere il suo nuovo territorio. Sapere il più possibile del luogo, dei posatoi migliori, di ogni angolo buio o via illuminata.
E poi, quando sarebbe stato pronto... solo allora, avrebbe colpito. Rapido e deciso.
Si accoccolò in un angolo del sotterraneo, cominciando piano a rosicchiare un pezzo di muro. Benchè il posto fosse abbastanza appartato, qualcosa nel suo istinto gli diceva che sarebbe stato meglio scavarsi comunque una piccola cuccia segreta. Discreta e defilata. Per poter dormire in pace.
Aveva sonno.
Insieme alla fame era quello che più lo infastidiva. Il Vecchio non lo lasciava mai dormire abbastanza...
...mAlEdEtTo VeCcHiO bAsTaRdO...