Behind the brief life, Amaimon

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Genkaku
TOPIC_ICON11  view post Posted on 3/4/2013, 11:53 by: Genkaku

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Ore 04:54 a.m.



O almeno cosí diceva l'enorme, giallognolo, orologio analogico posto sopra l'arcata superiore dell'unico accesso alla stanza in cui si trovava Amaimon.
Non ricordava nulla.
Ne su come si trovasse li, ne su cosa avesse fatto negl'ultimi anni.

-"Ma dove diavolo so...!!!" una fortissima fitta alla testa lo fece desistere dal completare la frase.

-"Maaledizionee!!!" esclamó cercando di guardarsi in torno alla ricerca di qualche interruttore che potesse ridare luce alla perenne penombra nella stanza.

All'emicrania si aggiunse anche un penetrante senso di nausea.
Dove diavolo si trovava ?
Per trovarsi in quello stato doveva sicuramente aver fatto baldoria il giorno prima.
Alcuni particolari peró non gli tornavano.. come:
La rigidità del materasso in cui si trovava sdraiato.
La mancanza di coperte
Il freddo pungente
Il fatto che si trovava supino con i polsi e le caviglie legate da delle cinghie in cuoio....

*U-un momentoo !!!* sgranó gli occhi. Poi in seguito si maledisse per questa reazione

C'era qualcosa di strano... oltre al freddo metallo su cui era poggiato, alle manette e al fatto che si trovava nudo come un verme a pancia in sú.
Un'altra feroce fitta alla testa lo fece desistere da fare altre congetture.
Pian piano quando gl'occhi si abituarono al buio scoprí la triste verità.
Si trovava in ospedale.
Quindi la notte trascorsa non l'aveva passata in compagnia di una focosa ragazza conosciuta il giorno prima in uno dei tanti pub che si trovavano li a dublith.
E quindi non aveva trascorso alcuna bollente notte di sesso selvaggio.
Un senso di sconforto piombó sull'umore del ragazzo, che per un momento sembró dimenticarsi dell'assillante emicrania che lo torturava da quando si era svegliato.
Tanto che non cercó nemmeno di liberarsi dalla morsa delle manette.
Richiuse gli occhi e rumorosamente sospiró.

Poche decine di minuti piú tardi.....

Il rumore dei passi in lontananza gli fecero tornare la voglia di aprire gli occhi. Sicuramente di una donna. Sembrava stesse dirigendosi nella stanza in cui si trovava lui.

-"Amaimon!" disse la stessa persona, che adesso si trovava nella stanza, poco prima d'accedere le luci.

La voce era troppo era troppo rauca affinche potesse essere un'affascinante infermierina sexy come se l'era immaginata lui.
Questa fu un'altra botta per lo stato d'animo del ragazzo cui ormai non fregava piú nulla di niente.
La luce abbaglió Amaimon facendogli strizzare lo sguardo.

-"Non puoi immaginare il casino che ho dovuto fare per avere un perfetto esemplare come te. Vivo e in perfetta salute per giunta. Mi devi molto, Amaimon, ti ho salvato da un linciaggio a Xing. Ma tu questo, forse non te lo ricordi nemmeno" ghignó

-"Hai ragione... io non mi ricordo nulla. Ne chi diavolo sei tu.. ne come cavolo sono qui io... ne perchè non mi sono ancora liberato... ne il perchè tu sei ancora vivo per riempire di cazzate l'aria che stó respirando.
Quindi per il tuo bene... slegami e lasciami andare!!"
sbottó il ragazzo infastidito dalla presenza del vecchio con il camice bianco e gl'occhialetti rotondi.

La stanza in cui si trovava doveva essere una sala operatoria. Pareti bianche. Strane attrezzature sparse ai lati della stanza. Un piccolo comodino con le rotelle ai piedi teneva sopra posati, a loro volta sopra un panno verde, alcuni attrezzi utili per un intervento chilurgico.

-"Hahahha hai proprio un bel caratterino !!!
Non avresti la forza necessaria a farmi del male.Ti ho tenuto sotto anestesia per troppo tempo. Dubito che tu riesca a stare all'impiedi.. pensa a liberarti. Hahh"


*Maledetto... aveva ragione !!!*
Quanto detestava ammetterlo.

-"Amaimon tu adess..."

continua ...

 
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