Fiocchi di neve

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Lady Agave89
view post Posted on 31/5/2012, 15:36




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Ellen aveva preso tre giorni di permesso per poter visitare la sua cittadina natale.
Faceva particolarmente freddo, la neve cadeva lentamente posandosi sulle case già quasi sepolte da una precedente nevicata.

Camminando a fatica, per via della neve molto alta, raggiunse il centro del paese. Non perse tempo ad ammirare il panorama, traballando entrò nel vecchio rifugio.
L'interno era un luogo tutto sommato accogliente; il fuoco ardeva allegro nel camino e la temperatura era sicuramente maggiore che all'esterno.
Ellen si sfilò la pensante giacca e la ripose sopra un grosso appendiabiti in legno e si sedette su una grossa poltrona di pelle.
Un uomo sulla cinquantina, dai tratti tipici di Ishbar, le chiese se voleva mangiare qualcosa.
" Si, grazie, vorrei una tisana calda e del gulash".
L'oste segnò l'ordinazione su un vecchio blocco per gli appunti e poi sparì nella stanza a fianco senza pronunciare parola.
La ragazza si avvicinò al caminetto e allungò le mani sulla fiamma per scaldarsi un poco.

Edited by Lady Agave89 - 31/5/2012, 16:57
 
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view post Posted on 31/5/2012, 16:34

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Era una giornata davvero fredda, erano diversi giorni che mi trovavo ad asbeck per affari, averi dovuto incontrare un importante pezzo grosso di Drachma per consegnargli alcuni schemi di nuove armi di distruzione.

Il sole stava cominciando a tramontare e la soave nevicatina si stava trasformando in una pericolosa tormenta, dovevo trovare un posto in cui ripararmi per evitare di congelare.

In lontananza la puzza di fumo, proveniente dal comignolo di un locale, mi fece capire che da quella parte avrei trovato riparo.
Accellerai il passo, dietro di me le orme degli scarponi taglia 43/5 andavano pian piano scomparendo sotto il nevischio fresco che precipitava dal cielo sempre con più fomento

A pochi metri dal locale intravidi una targhetta "Tavern - Home Sweet Home" in legno con una scritta rossa. Entrando il campanello posto sopra la porta tintillò facendo voltare il proprietario del locale.

C'era un solo cliente nel rifugio
Era messo a braccia tese verso il camino, alla ricerca di un pò di calduccio

-"Buona sera!" esclamai richiudendo la porta dietro me

-"Buona sera a lei!" rispose il locandiere da dietro il bancone
-"Certo che fa davvero freddo oggi... cosa posso servirle di caldo?" chiese sorridendo

-"Mmmm... faccia lei... il piatto della casa và più che bene" replicai buttandomi sul divanetto posto a pochi metri dalla giovane ragazza

Edited by necro-ombra - 31/5/2012, 22:33
 
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Hulk#1
view post Posted on 31/5/2012, 18:12




Hahahahahahah grande necro....


Pride era in città per distrarsi dalla sua ricerca. Gli avevano consigliato un locanda bella e accogliente ad Asbeck. Se non mi sbaglio dovrebbe chiamarsi.... intravide poi un cartello Tavern - Home Sweet Home. Eccola l'ho trovata entrò nella taverna, si pulì il vestito bianco e poi alzò lo sguardo. Vi erano 2 persone nella locanda. Una ragazza vicino al camino e un ragazzo sul divanetto lì vicino. Salve vorrei qualcosa di caldo da bere disse Pride "Un caffè? Una cioccolata calda? Un tè caldo? Ci sono tante cose calde cosa vuole?" Pride si rivolse verso il locandiere Mi dia....Un tè caldo. Poi si mise sul divanetto accanto al ragazzo. Salve, voi perché siete qui? chiese ai due ragazzi.
 
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Lady Agave89
view post Posted on 31/5/2012, 21:22




Ellen si voltò alla domanda di un perfetto sconosciuto, era talmente assorta che si era resa conto dell'arrivo di altre persone solo quando una delle due le rivolse la parola.
" Io sono entrata per non morire assiderata, come penso che abbiate fatto voi, no?".
Domandò guardando i due.
Nel frattempo l'oste aveva posato tutte le ordinazioni sul tavolino, la ragazza si era inginocchiata su un cuscino e aveva iniziato a mangiare.
" Spero che questa tempesta non chiuda il valico per ritornare a valle, sarebbe un bel problema".
Lo disse in tono amichevole e un sorriso appena accennato, mentre versava un poco di zucchero nella propria bevanda.
 
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view post Posted on 31/5/2012, 21:47

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Il peso del nuovo arrivato sul divano mi fece sobbalzare di qualche centimetro, facendomi stringere in un angolino....

-"Ehi!!!! il posto era occupato!!! non hai visto che c'avevo messo la gamba, per poco non ti ci sedevi sopra..." esclamai con tono seccato

-"E comunque sono qui per non morire assiderato, non hai visto le previsioni ?, tra poco qui si abbatterà una tormenta" Sentenziai
 
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Hulk#1
view post Posted on 31/5/2012, 22:01




Pride fissò il ragazzo sul divano "Ehi!!!! il posto era occupato!!! non hai visto che c'avevo messo la gamba, per poco non ti ci sedevi sopra..." lo continuò a fissare con uno sguardo arrogante E allora? Non è mica tuo il divano poi prese il suo tè e dopo qualche sorso disse In verità io non sento tutto questo freddo....Sono entrato perchè mi hanno consigliato di venire qui poi riprese a bere il suo te rilassandosi sul divano Siete di queste parti?

Edited by Hulk#1 - 1/6/2012, 10:16
 
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Lady Agave89
view post Posted on 1/6/2012, 08:30




Ellen non badò minimamente alla conversazione con i due, stava chiedendo importanti informazioni al taverniere.
" Quanto durerà la tempesta?" chiese leggermente preoccupata
Lui ripose in tono meditabondo:
" Probabilmente domani mattina sarà cessata. Non si preoccupi se vuole trascorrere la notte qui ho cinque camere da letto al piano di sopra; ovviamente a pagamento".
La ragazza fece un largo sorriso e rispose:
" Ne prenoto una, grazie".
Il taverniere, che sembrava parecchio soddisfatto, ritornò dietro il suo bancone.
Intanto Ellen finì velocemente il proprio pasto e raccolse la propria roba.
Solo in quel momento si rivolse ai due arrivati:
" Buonanotte Signori".
Fece un piccolo inchino e iniziò a salire la scala che portava al piano di sopra.
 
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view post Posted on 4/6/2012, 20:11

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-”Eh allora mica è tuo il divano !” replicò il ragazzo

-”Tsk... sei fortunato che oggi non mi va di litigare, altrimenti, te l'avrei fatta passare io la voglia di fare l'arrogante con me... !!” esclamai per poi alzarmi e dirigermi verso le sedie che poggiavano al bancone per consumare il pasto caldo che il sommelier aveva appena preparato.

Si trattava di un piatto tipo del posto, se bene il proprietario della taverna m'avesse ripetuto più volte il nome del pasto, io non mi sforzai più di tanto ad afferrarlo per, in un futuro prossimo, ricordarlo

-”Le ho sentito dire che affitta delle camere per il pernotto, che prezzi fa ?” domandai prendendo un sorso della brodaglia calda che m'aveva appena servito

-”40 Centz, è inclusa anche una ricca colazione, per domani mattina” replicò l'uomo sorridendo

-”Mmm... davvero deliziosa questa minestra, complimenti, prendo la stanza vicina a quella della signorina che è salita pochi minuti fa. Quanto le devo per la cena ?”

-”5 Centz”

-”Ecco a lei 45 Centz, ci vediamo domani”

-”Buona notte signore, se ha bisogno non esiti a chiamare”

-”Non mancherò” risposi
-”Ehi buona notte anche a te, soldo di cacio !!” Esclamai rivolgendomi al ragazzo sul divano scoppiando a ridere di gusto e dirigendomi nel frattempo alle scale di legno che portavano al piano superiore della taverna
 
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Hulk#1
view post Posted on 10/6/2012, 19:22




Pride vide le due persone salire in camera e dopo aver finito il tè andò dal barista e disse Senta mi dia anche a me una camera, se esco ancora potrei rovinarmi il vestito il barista lo guardò perplesso "e non si preoccupa del freddo?" Pride lo guardò scocciato Ho gia detto che non sento freddo poi cominciò a salire le scale "Ehi deve pagare la bevuta...." Pagherò domani poi entrò nella camera si stese sul letto e si addormentò.
 
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Lady Agave89
view post Posted on 10/6/2012, 20:46




Ellen si svegliò nel cuore della notte, sentiva troppo caldo e faticava a respirare.
Tossendo spalancò la porta: dal piano di sotto proveniva un inteso bagliore rossastro, era scoppiato un incendio!.
Aveva respirato troppo fumo e per questo perse i sensi, mentre le fiamme si avvicinavano velocemente al suo corpo inerme.


Nella realtà Elllen si svegliò di soprassalto, si era addormentata senza nemmeno finire di svestirsi.
Rimanendo in silenzio si infilò nuovamente la camicetta e senza nemmeno abbottonarla uscì dalla stanza.
Non le importava granché se qualcuno l'avesse vista; cercando di fare il meno rumore possibile si iniziò a scendere le scale.
Al terzo gradino la scala la tradì producendo un cigolio molto forte, pareva un gatto in amore.
" Maledizione" imprecò a bassa voce.
 
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view post Posted on 30/6/2012, 20:34

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Era una notte piuttosto tranquilla e calma, la monotonia del silenzio veniva interrotta dal frequente scricchiolare del vetro della finestra causato da qualche raffica di vento che s'infrangeva su di esso e dallo stridio che comportava qualche spiraglio non ben sigillato.
La stanza se bene non molto grande era ben arredata.
Un'unica porta permetteva l'accesso alla camera, una volta passata questa ci si trovava in una sala non più grande di 11 metri quadrati, un lettone matrimoniale era appoggiato alla parete destra del locale.
Un comodino in legni, in stile barocco, era posto alla sinistra del letto, sopra di esso una bajour di porcellana.
Il corrispondenza della porta d'ingresso, delle persiane, color sabbia nascondevano una finestrella rettangolare. Alla sinistra della stanza un grande armadio in legno, un po' più a sinistra di esso un'altra porticina dava l'accesso al bagno.
Il rumore che fa una tavola di legno forse un po' troppo stagionata a causa del peso di una persona attirò la mia attenzione.
Con un balzo scesi dal letto e mi diressi alla porta, non che me ne importasse qualcosa di quello che stesse succedendo al di fuori, tuttavia, dato che non riuscivo a chiudere occhio decisi di andare comunque a curiosare; nelle peggiori delle ipotesi sarei andato a prendere qualcosa di caldo al piano bar di sotto per poi bivaccare un pochino sul divano ad osservare l'animella di fuoco, del camino, che riscaldava l'androne.

*Ghiiieeew...* spalancando la porta della stanza, che come il più patetico cliché cigolò, vidi la ragazza della camera di fianco intenta a scendere verso i piani inferiori in punta di piedi.

-"Spuntino di mezzanotte?!" esclamai senza alzar troppo la voce, ma a sufficienza affinché lei potesse sentire, sorridendo.
 
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