Il Dio del Sangue

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Una sonora risata compiaciuta. Fu questa la mia risposta all'ennesimo tentativo di provocazione da parte del ragazzo. Il diretto andó a segno, come previsto, arrecandogli non pochi danni. La sua risposta al mio attacco la sapevo già, per cui non ebbi troppe difficoltà a schivare l'acida frustata che schioccó violentemente al suolo, prima che il gancio andasse a segno, causando, durante l'impatto, una nuova distanza tra me e lui.
L'entrata in campo di un'arma tanto potente, non poteva far altro che farmi capire la sua intenzione di fare sul serio. Forse era arrivato il tempo di tirar fuori, anch'io, qualche coniglio dal cilindro ?!?, dopotutto il mio vantaggio, sul campo preventivo, era andato a farsi friggere. Il passaggio da un espressione sorridente ad una truce accompagnó questi pensieri.
Bene... Per riacquistare questo vantaggio mi bastava toccarlo per qualche altro secondo, ma questa operazione era diventata ormai troppo rischiosa, a causa della temibile frusta acida, ad occhio e croce poco piú di 2 metri di lunghezza, anche gli attacchi diretti erano diventati un tabú.
Cosí passai, fugacemente, ad osservare la frusta, in cerca di un suo qualsiasi punto debole.
Aveva un'enorme potere distruttivo, su questo non vi era dubbio alcuno; tuttavia la sua resistenza sembrava lasciare al quanto a desiderare.
Ora che il punto debole dell'arma era stato trovato, bisognava escogitare qualcosa, almeno per disarmarlo.

-"Mah guardati !!! Ti reggi a malapena in piedi eppure trovi il coraggio di sfidarmi ?!?, ancora ?" dissi alzando un pó la voce affinchè il mio rivale potesse sentire alla perfezione ogni singola parola

-"Adesso voglio porti io una domanda...:
Sei sempre sicuro di poter uscire vittorioso da questo scontro ?"






Edited by necro-ombra - 20/10/2012, 08:57

Post 6

-"Hauhahhuahhaaah !. Stai parlando sul serio ?; vuoi davvero che mi avvicini ?!? mentre tu stai lí, comodamente, seduto ?!!?..... Essia !!!"

Un rapido scatto segui la fine del commento.
Sebbene lo scontro aveva, di tanto in tanto, i suoi momenti di riposo, stavo cominciando a sentire le fatiche del combattimento durante la corsa.
Improvvisamente sloth schioccó una violente frustata contro il terreno breccioloso.
Ma che diavolo ?!!?
Una mitragliata di ghiaia appuntita, generata dal quel che poteva sembrare un gesto intimidatorio, schizzo minacciosa contro la mia posizione. Dovevo dovevo escogitare qualcosa per rendere inefficace questo, nuovo, brillante attacco. Ricorrere a qualche tecnica non avrebbe comportato nessun beneficio dato che il tempo a disposizione, prima dell'impatto era davvero poco.
Non mi restava che fermare la corsa e reagire in qualche modo.
La rapida frenata alzo non poca polvere dal suolo. Rapidamente afferrai per un braccio uno degli spettatori, tirandolo verso me, ruotando leggermente verso sinistra feci in modo da portarlo proprio davanti a me, schiena a schiena, coprendo alla perfezione la mia sagoma, ottenendo cosí un buon riparo dai sassi lanciati dalla frustata.
L'uomo esanime cadde a terra, era stato trivellato dai sassi, che peró non erano riusciti a trapassarlo, una pozza di sangue stava colorando di rosso il suolo. Com'era stato possibile che un attacco del genere aveva causato cosí tanti danni ?
La punta della frusta non si era mossa dal suolo dopo l'attacco, era questo il momento d'attaccare... mi trovavo a poco meno di 1 metro da lui, la frusta non gli sarebbe stata utile nelle corte distanze fornedomi cosí un punto scoperto da colpire.
Caricando un altro destro mi dirigevo, cosí, alla massima velocitá, alla sua mascella, per dire, poi, poco prima dell'impatto, qualora questo fosse avvenuto, *Eccomi !!!

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Era fatta ! un poderoso gancio colpí in volto il ragazzo, per lui si poteva considerare la fine.
Seppur volendo non potè far nulla per evitare il pugno.
Un sorriso che andava da orecchio ad orecchio, al momento dell'impatto, coloró il mio viso.
Il giovane, colpito, sbalzó all'indietro per inerzia.
Eppure un dubbio sorse tra i miei pensieri: come poteva essere stato cosí semplice ?
Ma non mi soffermai piú di tanto a questo interrogativo, dopotutto sono l'incarnazione della perfezione e nessuno puó contro me.
Era disarmante il modo in cui si stavano mettendo le cose, la gente che correva all'impazzata, gridando aiuto, pensone che compiangevano il parente giacente, esanime a terra, promettendo vendette che non avrebbero mai avuto il coraggio di portare a compimento.
Le cose non si stavano per niente mettendo bene, di questo passo non avrei potuto più metter piede in quella cittadina.
Tutte queste riflessioni e pensieri ebbero luogo nei pochi attimi che seguirono il colpo.
Improvvisamente un acuto bruciore mi riportó alla realtà. Qualcosa di ustionante mi aveva stretto la caviglia. Spostai rapidamente lo sguardo verso la gamba sinistra, per capire che diavolo stava succedendo, scoprendo, incredulo, che la frusta di sloth si trovava legata al mio collo del piede. Non ebbi nemmeno il tempo di capacitarmene che una tremenda forza prima mi tiró e poi mi scaraventó a terra facendomi sbattere la nuca al suolo.
Fortunatamente la morsa della frusta si sciolse poco prima della dolorosa caduta.
Faticai a risollevarmi, sebbene piano piano le ferite andavan rimarginandosi. Un profondo solco intaccava la caviglia, la stoffa dei pantaloni logorati mostravano in tutta la sua bellezza la ferita, era una brutta ustione e come se non bastasse la botta presa alla testa non smetteva di sanguinare.
L'avevo sottovalutato e questo ne era il risultato. Cosí malconcio avrei potuto fare ben poco, ma le forze non mi mancavano di certo, era solo questione di tempo prima che fossi guarito del tutto e ribalzato in piedi fingendo che nulla fosse accaduto.
Mi trovavo cosí; li seduto in cerca di sloth, l'avevo perso di vista, probabilmente non si trovava molto lontano da me.
Ma questo non mi allarmava piú di tanto, dubitavo che sarebbe ripartito nuovamente all'attacco, e se cosí non fosse stato mi avrebbe trovato pronto a riceverlo.

In una seconda, e piú accurata, ricerca riuscii ad individuare il ragazzo, era incredibile, come se nulla fosse, se ne stava andando per i fatti suoi, con tutta calma e tranquillità.
Un'altra cosa ancora piú strana era che durante tutto lo scontro non l'avevo mai visto rigenerarsi, questo significava che non era proprio messo bene... il che non faceva altro che ampliare lo stupore del precedente interrogativo, ovvero.. come faceva a non mostrare la minima fatica o dolore e svincolare a quel modo, come se tutto il casino che avevamo combinato non fosse mai accaduto ?

-Ehi !!!; ma dove cavolo stai andando ?!? domandai alzando la voce rivolgendomi a sloth, domanda che non trovó mai risposta. Non ero nemmeno tanto sicuro che non m'avesse sentito, era piuttosto probabile, invece, che non avesse voglia di riapondere... il che non m'avrebbe meravigliato piú di tanto.
Io ero sempre seduto, non potevo fare altro che aspettare che la ferita, alla caviglia, si medicasse del tutto, o perlomeno si riducesse di gravità... non m'andava proprio di saltellare qua e là, come un buffone, per raggiungerlo.
Quindi non feci altro che seguire i suoi movimenti, per poi quando destabilizzato raggiungerlo.
Lo seguii fin quando non svoltó a sinistra in un piccolo anfratto di una servitú di un casolare.
Fegandomene dello scompiglio e del caos che poco prima avevo contribuito a creare, a fatica riuscii a sollevarmi da terra per poi dirigermi al vicoletto.
Una volta arrivato lo ritrovai..
Era accucciato a terra, stava dormendo, sembrava davvero esausto, non potevo lasciarlo li in quello stato...
anche se francamemte non me ne fregava una mazza di lui, tuttavia decisi lo stesso di aiutarlo, se non altro per solidarietà tra simili.
Cosí mi chinai e cercai di svegliarlo con lo scopo di portarlo da qualche altra parte, sicuramente piú tranquilla e sicura rispetto a quella in cui ci trovavamo adesso, affinchè le sue ferite fossero medicate a dovere