Prova Pratica per Dante, Sfidante: Generale Maggiore Alexander Yamamura || Esito: PASSATO

POST N°6

Alla vista della sua kusarigama spezzata, Dante non vide più nulla, quello era l'ultimo ricordo di suo fratello lasciatoli prima di morire. Acciecato dalla rabbia, il ragazzo tirò fuori l'ennesimo foglietto di carta con il cerchio alchemico disegnato sopra e lo attivò. Facendo così dal terreno sbucò una tenaglia di cemento e ceramica che avolse il busto di Yamamura imprigionandolo e bloccandolo al suolo. Con un aglile scatto, Dante si diresse velocemente contro il Generale, mentre in corsa afferrò l'altro falcetto della kusarigama e gli impiantò una lama per ogni gamba dell'ellesaminatore facendolo urlare dal dolore. La recluta rimase in piedi a godendosi la scena soddisfatto della sua piccola vendetta, respirando affannosamente e sorridendo al proprio avversario.

Post n.6
Non appena prese in mano la spada, Yamamura si sentì stringere il busto da qualcosa di pesante e riuscì a malapena a muoversi per vedere che era stato bloccato da una tenaglia trasmutata dal ragazzo. Gli occhi di Dante erano infuocati, gli ricordavano molto quelli di sua figlia quando aveva scoperto di essere una chimera, dopo aver sbranato il fratellino: erano pieni di rabbia mista a dolore. Forse quell'arma valeva molto di più di qualche centinaio di centz.
Yamamura sgranò gli occhi e urlò di dolore nel sentire prima un falcetto e poi l'altro impiantarglisi nei polpacci, il destro inoltre era già ferito dall'ustione.
Il Generale era ormai bloccato e il sorrisetto bastardo della recluta lo stava innervosendo. Che giovane pieno di sé ed irascibile.
-Mi arrendo.- annunciò dopo essersi dimenato inutilmente ed aver emesso rantoli sommessi -Hai vinto ragazzo. Liberami subito.
Il suo tono era parecchio severo e autoritario. Lui era per sempre un ufficiale e quella recluta doveva obbedire. Non sarebbe stato così scorretto da approfittarsene. Doveva riconoscere però che il ragazzo era parecchio bravo e preparato.




Edited by Mizu.Elric ~ - 21/6/2012, 02:06

POST N°7

Gli occhi del ragazzo tornarono alla normalità al tono severo del Generale adirato con lui- Mi scusi, sono mortificato, sa, quella kusarigama è un prezioso ricordo di mio fratello, anche lui era un Alchimista di Stato. Lo so, non è una scusa valida mi dispiace tanto, mi perdoni.- disse Dante a testa bassa capendo l'immenso errore che aveva fatto che poteva costargli la bocciatura. Detto ciò il ragazzo prese l'ultimo biglietto che gli rimaneva e con una trasmutazione alchemica liberò Yamamura dalla sua morsa di prigionia. Aiutandolo a sedersi sullo spuntone che l'esaminatore aveva creato poco tempo prima per attaccarlo, Dante adagiò l'avversario cautamente e con tono di tremante chiese - Non ho superato l'esame con l'ultima mossa vero? Mi scusi tanto.. non volevo..- La paura di non avercela fatta era grande, ma il ragazzo non si diede pervinto e sperò nella buona riuscita.





Edited by RiddiK_X - 21/6/2012, 11:53

Post n.7

Il ragazzo rinsavì, liberò il Generale spiegando che la kusarigama era un dono di suo fratello, anche se non era una scusa per attaccare in quel modo un superiore.
Yamamura aveva sentito parlare di Allen Veil, quel caporale che era morto mentre lo trasmutavano illegalmente in chimera, a Central City. Ora quelle trasmutazioni erano severamente punite, ma...chissà cosa succedeva all'oscuro di tutti nella capitale.
Gli esperimenti di Yamamura erano legali, approvati e con cavie volontarie che non correvano rischi, anzi alcuni erano stati anche salvati dalla trasmutazione e avevano recuperato degli arti. Però spesso il Generale veniva accusato di colpe non sue a causa di quegli esperimenti precedenti a Central City. Chissà se quel povero ragazzo, Dante, conosceva la verità su suo fratello...
Lo aiutò a sedersi sullo spuntone, chiedendo come un bambino se era stato bocciato. In fondo era un ragazzo ancora molto ingenuo ed innocente. Forse era meglio bocciarlo, evitare che quella povera famiglia perdesse un altro figlio. Ma il ragazzo pareva così rattristato e amareggiato.
Yamamura lentamente tirò fuori dalla tasca una piccola pietra rossa di forma ovale. Non l'aveva usata per fare un combattimento leale ed ora voleva utilizzarla per curarsi le ferite.
Si tolse la kusarigama dal polpaccio destro, ferito anche dall'ustione, e subito si curò la ferita prima che il flusso d sangue aumentasse troppo. Il polpaccio guarì in pochi secondi, sotto gli occhi di entrambi i duellanti.
Di colpo Yamamura ficcò un falcetto nella coscia sinistra del ragazzo, sorprendendolo e facendogli un sorriso un po' cattivo.
-Ora siamo pari, ragazzo.- gli disse, levandogli l'arma e curandolo subito, ridacchiando un po' -Impara ad avere più rispetto per i Superiori e auto-controllo. Ti serviranno entrambi per andare avanti in questo campo. Benvenuto in famiglia.
Tirò fuori dalla tasca un orologio d'argento nuovo di zecca, tipico distintivo degli Alchimisti di Stato con il leone dell'Esercito di Amestris inciso sopra, e glielo fece dondolare davanti agli occhi.
-Prendilo, te lo sei meritato.- gli disse, lasciandoglielo cadere sulle gambe, per poi dargli anche l'attestato ufficiale e la pistola d'ordinanza 9 mm, con la sicura azionata e un caricatore già inserito -E ora vai a farti medicare i restanti taglietti, ti conviene! te la sai aggiustare la catena, no?