| -Perfetto, non credo ci sia altro da dire. Scusatemi un minuto, davo di là a cambiarmi...- Rider annuì in modo quasi impercettibile, il piano che avevano ideato era chiaro e sembrava essere un lavoro alquanto semplice, almeno per lei... Si avviò a rapidi passi verso una stanza adiacente e lì si cambiò d'abito, spogliandosi della divisa da Alchimista e indossando dei semplici abiti abbastanza ordinari. Nascose con cura le sue armi e la mappa disegnata dal Dottore all'interno della borsa di pelle dove teneva gli oggetti che comprendevano il suo Kit di pronto Soccorso, quindi uscì dalla stanza e si ricongiunse con Kerubiel e Alex. Partirono poco dopo: Rider non disse nulla per tutto il tragitto, si limitò solamente a studiare la zona, a memorizzare la strada. In questo, l'addestramento a cui la aveva sottoposta il padre, l'avrebbe aiutata parecchio. Giunse il momento in cui si dovettero separare, Rider salutò Alex con un cenno, mentre a Kerubiel lanciò un semplice e rapido consiglio. -Nessuna avventatezza, in qualunque circostanza mantieni la calma.- Detto questo, proseguì velocemente per un vicolo secondario, sparendo alla loro vista dopo pochi secondi. Ora era sola ed era anche il momento di impegnarsi seriamente. Estrasse la mappa dalla borsa e la studiò per vari minuti: memorizzò i vari vicoli, possibili zone a cui conducevano ed ogni particolare, anche il più insignificante, che le potesse essere utile. La ripose e riprese la marcia. Fin dalla prima svolta iniziò a incontrare alcune persone, relativamente poche, ma che riconobbe subito, per la loro caratteristiche fisiche, come gente di Xing. Nessuno sembrava curarsi di lei, anche se alcune volte potè percepire alcuni sguardi interrogativi e, più raramente, leggermente spaventati si di lei. Nonostante ciò, proseguì con calma, cercando di non far nascere inutili sospetti su di lei. Tutto poteva tradirla, non avendo i tratti fisici tipici di Xing, confondersi tra loro non era facile. Avanzò fino ad una zona più ampia, la ricordava perfettamente dalla mappa: qui c'era molta più gente, specialmente donne, bambini ed alcuni anziani che si erano arrangiati con ciò che aveva trovato per vivere, anche se al limite delle condizioni umane. Valutò varie ipotesi, cercare un dialogo diretto si sarebbe rivelato contro producente, sarebbe stato come ammettere direttamente il motivo che la portava lì. Continuò a vagare senza una meta precisa in quella zone sessa finchè non le si mostrò l'occasione giusta: una donna era seduta in un angolo, sotto un tetto rudimentalmente costruito, e teneva tra le braccia un bambino di circa 8 anni avvolto in un lenzuolo sporco ed ingiallito. Il bambino respirava con un certo affanno e aveva il volto stranamente arrossato. La sua esperienza gli permise di capire subito di quale malattia erano caratteristici quei sintomi. Alzò il passo e le si avvicinò, chinandosi verso il fanciullo. La donna alzò lo sguardo, preoccupata per il figlio, mentre si chiedeva probabilmente chi fosse la nuova arrivata. Rider posò in terra la borsa e parlò con calma. -Non si preoccupi, mi lasci fare, sono un Medico.- Se Kerubiel o Alexander fossero stati lì con lei no l'avrebbero capita, stava infatti parlano nella lingua di Xing. Forse fu questo che tranquillizzò la donna, sentire che, in qualche modo, la persona che le stava difronte forse era una dei rifugiati lì. Rider, comunque, agì immediatamente. Poggiò la mano sulla fronte del piccolo: era bollente, proprio come aveva supposto. Invitò la donna a posare per terra il bambino così che lei potesse operare meglio; lei, ancora dubbiosa, lo fece con una certa riluttanza. Prima di tutto doveva far in modo da abbassare la temperatura corporea del bambino. -Ha per caso dell'acqua qui?- Le domandò mentre trafficava nella borsa, facendo tintinnare gli oggetti all'interno. La donna le indicò dei piccoli contenitori di plastica un pò ammaccati. Ne prese uno e usò l'acqua all'interno per bagnare un pezzo di stoffa che mise sulla fronte del bambino. Gli misurò il battito cardiaco con il suo stetoscopio: era particolarmente accelerato. Per una febbre di quel tipo, però, aveva il rimedio adatto, un piccolo farmaco di sua invenzione, fatto con poche erbe molto diffuse nella regione di Xing. Prese una piccola boccettina in vetro dalla borsa e diluì la polverina verde scuro al suo interno con dell'acqua. Fece bere il risultato lentamente al bambino che mostrò di non gradirla, in effetti era parecchio amara. Per svariati minuti, Rider tenne il bambino sotto controllo, cambiandogli regolarmente la stoffa imbevuta d'acqua. Il suo operato aveva destato la curiosità di altra gente che si era radunata intorno a loro. Finalmente il bambino diede segni di miglioramento, il respiro e i battito cominciarono a regolarizzarsi e lei potè affermare con sollievo alla donna che suo figlio sarebbe guarito in pochi giorni, inoltre le lasciò un piccola dose di quella medicina. Lei sorrise e ringraziò Rider infinitamente, mentre alle sue spalle cominciò ad alzarsi uno strano brusio, cosa che le fece accorgere della folla alle sue spalle. Il Colonnello semplicemente le ignorò e ripose tutto nella sua borsa. Fece tutto con estrema calma, fin troppa, un pretesto per far diradare la gente alle sue spalle. Poi, quando finalmente non rimase più nessuno, si avvicinò alla donna e le chiese. -Senta, mi scusi, potrebbe per caso darmi un'informazione? Ultimamente girando certe voci su presunti ladri di medicinali... Sa sono arrivata qui da Xing da poco e, come Medico, ho paura che possano mirare anche ai miei e a quelli del Dottore che mi ospita, un certo Alexander Pope, non so se lo conosce... Alex era molto conosciuto in quelle zone e al suo nome la donna, già riconoscente a Rider per le cure al figlio, non esitò a fidarsi e a risponderle: purtroppo non sapeva nulla, ma le consigliò di recarsi da un certo 'Anziano', un uomo che sapeva tutto sui profughi di quelle zone e che avrebbe saputo certamente risponderle. Rider ringraziò, si fece indicare dove poterlo trovare e s'incamminò. Non era un tragitto lungo e tutti sembravano aver cambiato idea su di lei, forse la notizia del bambino guarito si era già diffusa. Arrivò a destinazione, una zona più nel profondo di uno dei magazzini. La ''casa'' dell' 'Anziano' era meglio costruita rispetto alle altre, si vedeva che fosse una persona di una certa importanza in quella comunità. Venne ricevuta subito e così scoprì la sua identità: era un uomo vecchio, dall'aspetta sembrava avesse più di cento anni, con lunghi capelli bianchi e con profonde rughe sul volto. La guardò con sguardo imperscrutabile senza dire nulla. Con calma e diplomazia, espose la sua domanda, chiarendo anche chi l'aveva mandata da lui. Lui non rispose subito; aspettò per parecchi minuti, in cui rimase ferma e calma, finchè non le rispose. -Purtroppo ciò che cerca non è qui, nè io posso aiutarla in questo. La ricerca sarà ancora lunga e difficoltosa, ma non demorda.- Parlò con un forte accento, tipico di Xing, ma con un tono quasi mistico. Rider non aveva risolto nulla neanche stavolta, se quello che le aveva detto sul suo conto era vero, allora i profughi lì non sapeva davvero nulla. Salutò l' 'Anziano' con rispetto e fece per andarsene quando... -E porga i miei saluti al Dottor Pope.- Alexander? Come faceva a sapere di lui, non l'aveva neppure accennato. Confusa Rider farfugliò un... -...certo...- Prima di andarsene. La sua parte di missione di risolveva quindi con un nulla di fatto...
Edited by Lord_Lloyd - 27/1/2009, 21:03
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